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SMART WORKING e POLA (Piano Organizzativo del Lavoro Agile).
Un’opportunità organizzativa da cogliere per la Pubblica Amministrazione!

Redazione
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Il Decreto Milleproroghe 2021, in vigore dallo scorso 31 dicembre 2020, ha prorogato
“fino alla data di cessazione dello stato di emergenza epidemiologica da COVID-19 e comunque
non oltre il 31 marzo 2021″ il periodo durante il quale il datore di lavoro può ricorrere alla
procedura emergenziale di l’attivazione unilaterale dello smart-working, per ottemperare all’obbligo
di informativa sulla salute e sicurezza nel lavoro, con percentuali diverse, che vanno dal 30% al
60% dei dipendenti delle attività lavorative differibili, a seconda che la singola Amministrazione non
abbia o abbia approvato il Piano Organizzativo Lavoro A,gile, il così detto POLA, la cui
redazione scade il 31 gennaio 2021 e, per gli Enti Locali il ventesimo giorno successivo
all’approvazione del bilancio di previsione, quindi al 20 febbraio.
Il POLA va “oltre” la fase di crisi sanitaria, perché individua, al di là dello stato di
emergenza Covid19, le modalità attuative ordinarie del lavoro agile, garantendo da un lato un
risparmio economico per il datore di lavoro e dall’altro, una maggiore conciliazione dei tempi di vita
e di lavoro a quei dipendenti che, avendo particolari necessita personali e/o familiari, ne facciano
richiesta, senza che gli stessi subiscano penalizzazioni ai fini del riconoscimento di professionalità
e della progressione di carriera.
Lo stesso definisce, altresì, le misure organizzative, i requisiti tecnologici, i percorsi
formativi del personale, anche dirigenziale, e gli strumenti di rilevazione e di verifica periodica dei
risultati conseguiti, anche in termini di miglioramento dell’efficacia e dell’efficienza dell’azione
amministrativa, della digitalizzazione dei processi, nonché della qualità dei servizi erogati, anche
coinvolgendo i cittadini, sia individualmente, sia nelle loro forme associative.
Questo strumento organizzativo, che in altri paesi europei è già ampiamente utilizzato
da anni, è un’opportunità, non un obbligo, e come tale dovrebbe essere visto dalle Amministrazioni
pubbliche, che nel caso di risparmi derivanti dall’applicazione del POLA, potrà acquisire tali risorse
al bilancio dell’ente
Allo stato attuale nel nostro territorio provinciale, questa opportunità non è stata
sostanzialmente “colta”, dato che solo alcuni comuni si sono attivati per proporre un POLA alle
Organizzazioni Sindacali ed attivare il confronto sui criteri di applicazione, anche se non si è
ancora addivenuti ad alcun atto Ufficiale.
Ci rivolgiamo in particolare, e questo comunicato vuole essere uno stimolo, un
appello, a quegli Enti che, ancora oggi, non hanno provveduto ad inviarci la dovuta
documentazione, per attivare con le OOSS e anche con il CUG, un confronto per ripensare i
modelli organizzativi che, tradizionalmente, caratterizzano le PA, rivedendo sistemi di direzione e
responsabilità, oltre che le modalità di riconoscimento delle premialità, puntando su competenze e
professionalità, anche con una modalità di lavoro diversa da quella ordinaria.
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Lo smart-working, potrebbe essere un elemento per valorizzare la P.A., il ruolo dei
singoli dipendenti e snellire l’organizzazione nel complesso, mentre considerare l’approvazione del
POLA come un semplice adempimento previsto dalla legge, significherebbe ancorare, ancora una
volta, il pubblico impiego a modelli vetusti ed inadeguati alle esigenze attuali.
CGIL FP
Salvatore GALLOTTA
CISL FP
Luciano BISCOTTINI
UIL FPL
Sergio SACCHETTI

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