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M5S grosseto – Dal letame non nasce niente, dai gessi rossi nascono i fior

Redazione
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Intervistato dall’emittente televisiva TV9, il
presidente di Confindustria Toscana Sud, Giovanni Mascagni ha dichiarato
che i gessi rossi – scarti del processo produttivo della multinazionale
Venator – non sono pericolosi perché paragonabili ad un’argilla che
viene utilizzata come ammendante, udite udite, in tutto il Mondo!
Conclude, il Presidente, affermando che i gessi sono una paura
infondata.
Il 23 febbraio scorso, dalla terza pagina della cronaca di Grosseto, la
redazione de Il Tirreno riporta le affermazioni del Presidente Mascagni,
supportate dalla triade CGIL, CISL e UIL le quali dichiarano che i
pericoli per l’ambiente e la salute sono inesistenti e che la colpa di
così tanto allarmismo è da imputare agli ambientalisti del no a tutto.
Martedì 2 marzo, sempre Il Tirreno pubblica un contributo del prof.
Roberto Barocci in risposta a Confindustria e le tre sigle, non nella
cronaca di Grosseto come fatto per Mascagni e sindacati, bensì in
ennesima pagina, dopo il “Cercalavoro”, nella cronaca di Follonica,
Scarlino, Gavorrano.
Saremmo intervenuti lo stesso, ma certo è che questa disparità di
trattamento, sicuramente non voluta, non ci è piaciuta, soprattutto
perché i dati che come sempre il prof. Barocci porta a supporto delle
proprie affermazioni, sono inoppugnabili ed aprono un serio problema
sulla credibilità di un’associazione di categoria e del suo massimo
rappresentante locale che ne esce con le ossa rotte, ma soprattutto
distorcendo la realtà con affermazioni che hanno dell’incredibile e che
potrebbero minare la salute delle persone e la salvaguardia
dell’ambiente. Purtroppo tutti e tre i maggiori sindacati, in questo
caso, non sono da meno.
Ma cosa dice il prof. barocci? Molto semplice, riporta i contenuti del
regolamento europeo approvato nel 2020, dopo uno studio durato tre anni,
che conferma la pericolosità del biossido di titanio, classificato
pericoloso/cancerogeno e, conseguentemente, anche i gessi rossi che sono
gli scarti della sua produzione.
Tali considerazioni sono addirittura riportate dalla stessa
multinazionale, come ricorda il prof. Barocci, “nel rapporto annuale
presentato alcuni giorni fa alla Commissione titoli e cambi degli Stati
Uniti in base alla normativa Usa, secondo la quale le società quotate in
Borsa hanno l’obbligo di presentare ai possibili investitori un quadro
realistico di attività e previsioni di mercato. Ebbene tale rapporto è
drammatico per il futuro dell’azienda e dei lavoratori di Scarlino, dato
che, è scritto nero su bianco, si potrebbe arrivare alla chiusura”.
E la colpa è degli ambientalisti?
Non vorremmo più sentire certe affermazioni.
In una fase storica dove i temi della salvaguardia ambientale e della
protezione della salute delle persone sono al centro delle politiche di
sviluppo, queste sì del mondo intero, un presidente degli industriali
afferma che “allo stoccaggio di rifiuti pericolosi e cancerogeni a
Pietratonda si deve dire di sì”; perché dal letame non nasce niente, dai
gessi rossi nascono i fior!

Movimento 5 stelle Grosseto

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