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Il M5S interviene sulla sicurezza urbana e sull’ondata dei furti avvenuti a Grosseto

Redazione
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L’escalation dei furti che Grosseto sta vivendo in questi mesi è la
cartina al tornasole che certifica il fallimento dell’operato di
un’amministrazione bravissima nel tappare una buca, ma incapace di agire
quando ha di fronte un tema leggermente più complesso.
E la questione dei furti è un tema complesso che contribuisce a mettere
in risalto la mancanza di legalità, di sicurezza e civile convivenza:
segnali tra i più evidenti di una società e di una politica disgregate.

Questo è il risultato di chi pensa di governare senza le necessarie
competenze, soprattutto ai vertici delle istituzioni deputate a
contrastare il decadimento della sicurezza urbana e conseguentemente il
livello vivibile della città.

Grosseto non ha un vero comandante della polizia municipale. L’ultimo è
stato Felice Serra. Grosseto non ha un assessore alla sicurezza con una
storia ed una preparazione personale tali da trasmettere ai cittadini,
fiducia e sicurezza, anzi, è esattamente il contrario.
Grosseto non ha un Sindaco all’altezza del ruolo, soprattutto per quanto
riguarda il Sindaco come ufficiale di Governo in possesso di potenti
strumenti in materia di incolumità pubblica e sicurezza urbana che non
vengono utilizzati per incapacità e mancanza di volontà.

Questa amministrazione ha gestito un tema molto tecnico-scientifico con
la classica locuzione “fritto misto”: un po’ di telecamere che nessuno
controlla, tanti proclami come i vigili di quartiere, i vigili a
cavallo, i cani poliziotto, qualche lampione in più con luci a led
anziché agli ioduri. È evidente a tutti.

Ad inizio consiliatura, prendendo clamorosamente spunto dal programma
del M5S Grosseto, l’amministrazione Vivarelli firmò una collaborazione
con l’università di Siena, ma purtroppo per i cittadini, dopo
l’attuazione del questionario conoscitivo, non è stato fatto più nulla:
tempo e soldi pubblici utilizzati malamente.
Il questionario, come da programma M5S, era uno dei primissimi atti di
un progetto molto più articolato e complesso che definimmo con il
Dipartimento di criminologia e difesa sociale dell’Università di Siena e
che, se applicato, avrebbe cambiato radicalmente questa città. Infatti,
sulla sicurezza di una città influiscono l’urbanistica, la mobilità, il
welfare e l’assistenza ai disagiati, la cultura della legalità, la
costruzione di senso di comunità, l’arredo e il decoro urbano, la
presenza di luoghi di aggregazione, il recupero dei luoghi abbandonati a
cui restituire una funzione urbana, l’economia e altro ancora.
Ed il fallimento di Vivarelli Colonna è scritto in tutti questi temi.
Firmato, sindaco ed assessori inadeguati ai propri ruoli.
Vogliamo concludere citando un paio di cose che innalzeranno la
conoscenza degli attori preposti a garantire sicurezza ai cittadini
grossetani (speriamo ancora per poco): la norma europea UNI CEN TR 14383
sulla pianificazione urbanistica anticrimine; il sistema contro i furti
definito come “predittivo”, capace di infliggere un duro colpo ai
malintenzionati.
Purtroppo per questa città, siamo sicuri che è come parlare di integrali
e derivate a un laureato in lettere antiche.

Gianluigi Perruzza
Capogruppo Movimento 5 stelle Grosseto

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