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M5S: il comparto delle piccole imprese con in testa commercio, artigianato, il settore manifatturiero, ma anche l’artigianato artistico ormai quasi del tutto estinto

Redazione
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A partire dalla grande crisi finanziaria iniziata nel 2008, il comparto
delle piccole imprese con in testa commercio, artigianato, il settore
manifatturiero, ma anche l’artigianato artistico ormai quasi del tutto
estinto, non è più riuscito a risollevarsi e la pandemia sembra essere
il colpo definitivo, mortale. Interi comparti di quel che una volta era
l’eccellenza italiana sono ormai agonizzanti da oltre dieci anni e non
rappresentano più quella vitalità tanto importante, soprattutto
nell’entroterra italiano, ormai deserto e spopolato.
Eccellenze che contribuivano al pagamento di stipendi e pensioni, con
sulle spalle anche un ruolo importantissimo di ammortizzatore sociale e
caratterizzazione locale, stanno inesorabilmente scomparendo e con loro
tantissimi posti di lavoro e servizi a volte essenziali per le piccole
comunità e interi quartieri, lasciando un vuoto incolmabile e un degrado
rappresentato da un numero sempre crescente di serrande abbassate. E
dietro ad ogni serranda abbassata, spesso c’è una famiglia con figli e
debiti da pagare.
Si ode un terrificante grido d’allarme che chiede una via d’uscita da
questo incubo, un piano “B” transitorio che tenga in considerazione
tutta una serie di fattori, tra i quali un’epidemia che non scomparirà
all’improvviso, un ristagno dei consumi da parte della popolazione
preoccupata e in difficoltà, l’egemonia dei colossi dell’e-commerce che
stritolano il commercio fisico sfruttando una filiera, quella del
corrieraggio, che fa leva sul ricatto occupazionale da fame.
Il grido di allarme corre verso le orecchie della politica, dello Stato,
sempre più sorde. Ed a loro vogliamo arrivare.
Il sistema economico italiano si regge su un’economia cosiddetta
“mista”, ossia che coniuga elementi caratteristici del modello
capitalistico con ampi concetti legati ad una essenziale presenza dello
Stato, il quale condiziona il modello attraverso la politica economica
messa in atto per garantire a tutti un reddito dignitoso. Come sappiamo,
esiste da sempre un dibattito tra chi sostiene economie miste e che
invece si affiderebbe totalmente al capitalismo auspicando una
definitiva uscita delle istituzioni dal mondo economico, ma adesso non è
il momento di pensare ai massimi sistemi; piuttosto vorremmo che il
sistema misto dell’economia del nostro paese desse il meglio di sé.
A cominciare dai Comuni, dalle Province, dalle Regioni che dovrebbero
raccogliere il grido d’allarme ed attivarsi con aiuti di tipo economico
a beneficio di chi è in seria difficoltà.
Dovrebbero iniziare a pensare e realizzare una ripartenza con azioni
tese ad alleviare le difficoltà, magari attraverso una
sburocratizzazione delle procedure, con una riforma fiscale beneficio
delle imprese individuali e familiari, magari con un esonero temporaneo
dagli obblighi fiscali e contributivi, una forte riduzioni dei costi
sui servizi essenziali come acqua, energia, rifiuti.
O agiamo adesso, se pur fuori tempo massimo o per queste migliaia di
famiglie arriveranno tempi decisamente bui.
Che la parte pubblica del sistema economico misto del nostro paese,
faccia il massimo; altrimenti viene meno il senso alto e nobile della
sua stessa esistenza.

Antonella Pisani
Consigliere Comunale
Movimento 5 stelle Grosseto

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