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M5S: Central Park Diversivo tra suggestioni e distorsioni

Redazione
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Siamo alle solite, il modello Vivarelli andrebbe brevettato a questo
punto: “non facciamo molto ma vi facciamo credere il contrario”! Un po’
come quando riescono a piantare fiori, magnifici per loro natura, in
dozzinali vasi di plastica, spacciandoli per cultura del verde e cultura
dei luoghi.
Ormai lo sappiamo bene, le notizie spesso escono prima sui social ed il
giorno dopo vengono pubblicate sulla carta stampata. Il lettore si
aspetterebbe una coerenza tra le due comunicazioni ed invece, spesso,
non è così.
Cosa è accaduto.
Nei giorni scorsi abbiamo assistito, attraverso il solito “tonfo
mediatico”, all’ennesima simulazione della realtà. Sembra di ascoltare
oramai un disco rotto. Partiamo dai social. Il menù propone
“direttamente from Manhattan”, il nome altisonante “Central Park”
accompagnato da un accattivante fotoinserimento del Park Diversivo,
commissionato non sappiamo a chi.
È chiaro l’obiettivo: descrivere una suggestione facendo leva sulle
emozioni delle persone e facendo credere che sostanzialmente è pronto
per esser realizzato.
Leggendo poi la notizia sulla carta stampata si nota l’assenza del
riferimento culturalmente altisonante newyorchese senza aver allegato
alcuna “messa in scena” (il riferimento è teatrale ovviamente), ma si
enfatizza la imminente realizzazione del lotto n. 2 – Aree attrezzate,
percorsi ciclopedonali, aree eventi, un teatro naturale, zona fitness,
campi da basket e pallavolo, quando invece anche questa notizia non
corrisponde alla realtà e soprattutto ad oggi non vi è documentazione
alcuna circa la sua fattibilità economica. Lo dice lo stesso Comune
attraverso l’approvazione del piano triennale delle opere pubbliche che
certifica ad oggi l’effettiva ed imminente (forse) realizzazione della
sola piantumazione dei boschetti a monte e a valle del tratto
interessato per un importo lavori pari a 500 mila euro (di cui 400 della
Regione Toscana – Bando per progetti integrati per l’abbattimento delle
emissioni climalteranti in ambito urbano) per un totale di 800 alberi
alti circa 2 metri. Poca roba se paragonato al famoso obbligo di Legge
che prevede di piantare un albero per ogni nuovo nato (L. n. 113 del
1992). Per fare un esempio, solo nel 2020 i nati nel comune di Grosseto
sono stati 444. Diciamo che la quantità di specie previste servirà a
coprire circa 2 anni di nascite del governo Vivarelli Colonna.
Il progetto più oneroso e scenografico (quello di cui oggi si parla)
riposa invece ad oggi nella mente di chi lo ha fotoinserito. Infatti,
chi conosce le istituzioni sa bene che le opere iscritte al secondo e
terzo anno del piano delle opere pubbliche rappresentano il classico
libro dei sogni a causa della mancanza delle risorse economiche
necessarie per la loro realizzazione. Del resto è spiegato bene anche
nell’articolo del Sindaco “si tratta anche di un progetto sostenibile
perché è stato pensato in quattro step: ogni stralcio costa circa 500
mila euro e sarà quindi realizzabile tenendo conto il bilancio del
comune di Grosseto anche per i prossimi anni.”
D’altronde siamo in campagna elettorale, tutto è concesso o non
concesso, come ad esempio un auspicato concorso di idee per la
progettazione dell’area; uno strumento che avrebbe portato molta più
qualità e innovazione, ma con maggior tempo necessario, incompatibile
con la corsa elettorale.
Un tema, quello della visione urbana 2030 giocato sulla transizione
ecologica, continuamente stimolato nei dibattiti in consiglio da noi ma
anche dal resto delle opposizioni, improvvisamente diventa argomento
strategico per le prossime elezioni di questa amministrazione. Roba da
non credere, soprattutto dopo la spinta al consumo di suolo che
riecheggiava ad ogni singola occasione in Consiglio.
Attenzione quindi, al vaso di plastica!

I consiglieri comunali del Movimento 5 stelle Grosseto
Antonella Pisani, Francesca Amore, Daniela lembo, Gianluigi Perruzza.

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