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Al campo Zauli il Vescovo ha celebrato la Messa in memoria di Cosimo Caliandro a 10 anni dalla morte. Nel 2011 a Grosseto conquistò l’oro nei 1500 ai Campionati europei juniores

Redazione
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Grosseto – Il vescovo Rodolfo, nel primo pomeriggio di oggi, presso il campo Zauli di Grosseto ha celebrato la Messa in suffragio di Cosimo Caliandro, atleta delle Fiamme Gialle, di cui il 10 giugno ricorreva il decennale della morte. La Messa è stata celebrata poco prima dell’inizio delle gare dei Campionati Italiani juniores e promesse di atletica, che si disputano a Grosseto.

Qui, infatti, Cosimo – scomparso a soli 29 anni lasciando moglie e due figli piccoli – il 22 luglio 2011, al termine di una bellissima gara, chiusa con il suo sprint finale mozzafiato, conquistò l’oro nei 1500 ai Campionati Europei Juniores. Uno dei tanti successi che hanno costellato la carriera di “Mimmo”, un atleta entrato di diritto, per i suoi risultati, nella centenaria storia delle Fiamme Gialle dell’atletica.

“Ricordiamo un giovane atleta che è stato un campione sulle piste di atletica e un lottatore nella vita – ha detto il Vescovo – cercando sempre di mettercela tutta, sino alla sua tragica fine avvenuta per un incidente. Celebriamo questa Messa, allora, per pregare affinchè Cosimo sia nella pace di Dio e per la sua moglie e i due bambini che ricevano continua consolazione, ma vorrei allargare la preghiera per altri giovani atleti che sono mancati, per pensarli nell’affetto e nella stima di cui hanno goduto in vita, ma anche in quella misura della vita eterna a cui siamo chiamati. Lo sport – ha proseguito – è sempre usato anche nella Bibbia come il tentativo di vincere, di raggiungere il più: è un po’ un simbolo anche per il cammino della vita cristiana”.

Al termine ha preso la parola il generale della Guardia di Finanza Vincenzo Parrinello, presidente delle Società Fiamme Gialle di atletica leggera, che ha ricordato Cosimo, le sue qualità sportive e la sua personalità.

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