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Obblighi di pubblicazione degli aiuti di Stato per le imprese: Cna chiede la proroga al 1 gennaio 2022 e l’esclusione dei ristori per Covid

Redazione
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“Chiediamo che il termine del 30 giugno per le pubblicazioni delle sovvenzioni, sussidi, contributi e aiuti alle imprese – dichiara Anna Rita Bramerini, direttore di Cna Grosseto – sia prorogato al 1 gennaio 2022 e che le somme erogate alle imprese sotto forma di ristori per i danni subiti dal Covid siano esclusi dagli obblighi informativi”. Una richiesta diretta e precisa riguardo agli inutili e gravosi obblighi a carico delle imprese, in tema di pubblicazione di sovvenzione, sussidi, vantaggi, contributi o aiuti, in denaro o altra natura, ricevuti dalle pubbliche amministrazioni.

A ridosso della scadenza del 30 giugno prossimo, prevista dal decreto Semplificazioni del 2017 che obbliga le imprese a pubblicare queste informazioni sul loro sito o sul sito di un’associazione di categoria di riferimento, Cna commenta il carico burocratico che grava sulle imprese: “Si parla tanto di semplificazione – dice Anna Rita Bramerini – ma questo è l’ennesimo obbligo a carico delle nostre imprese, del quale non si comprendono le finalità. Siamo d’accordo sul rendere trasparenti e accessibili le informazioni sugli aiuti di Stato, ma crediamo che si possa individuare un modo più veloce e semplice, considerando che gran parte delle informazioni sono già pubblicate sul Registro Nazionale degli aiuti, accessibile a tutti indistintamente, e alimentato dagli enti stessi che erogano i benefici.

Con una semplice integrazione di dati che in automatico confluiscono in questo registro si potrebbe avere il quadro completo senza addossare nuovi costi sulle imprese. “Secondo il dl Semplificazioni – continua Bramerini – le imprese devono rendere pubblici i benefici ricevuti  nell’anno 2020, un anno assolutamente eccezionale in termini di benefici, aiuti, sovvenzioni, erogati per far fronte alla grave crisi economica connessa all’emergenza epidemiologica da Covid19. Ci troviamo, quindi, ad interpretare una disciplina normativa estremamente complessa, in una situazione di completa  assenza di chiarimenti interpretativi, di prassi, di prese di posizione da parte degli enti competenti,  in modo da definire quanto meno l’ambito e le modalità di applicazione. L’unica certezza che abbiamo, oltre alla scadenza del 30 giugno, è quella relativa alle sanzioni, pari all’1% dell’aiuto ricevuto con un minimo di 2mila euro, per chi non rispetta l’obbligo, nonché la diffida ad adempiere, pena la restituzione dell’intero ammontare degli aiuti”.

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