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Progetto Remunero, il M5S: “Idea farraginosa e sconveniente. Qual è la posizione delle associazioni di categoria?”

Redazione
3 Min Read
gianluigi-peruzza-M5S

“Non tutto è oro quel che luccica: il progetto Smart e green reward
voluto dal Comune di Grosseto è farraginoso e sostanzialmente inutile”. 

Così il Movimento 5 stelle di Grosseto riguardo il circuito ideato da
Remunero, società sarda che ha firmato un protocollo d’intesa con il
municipio grossetano. L’idea è quella di dar vita a una sorta di moneta
complementare legata al pagamento della Tari.

“Farraginoso e sconveniente l’iter per cittadini e imprese che vogliono
aderire: le persone devono versare alla società partner del Comune una
quota in euro per l’attivazione del servizio. Mentre alle imprese spetta
garantire uno sconto in fase di acquisto del 30% a chiunque si presenti
con la card Remunero in mano. A loro volta, le ditte possono “spendere”
il valore degli sconti non riscossi, ma solo entro il circuito stesso e
comunque per un valore massimo del 30% dell’importo speso ogni volta. Ci
chiediamo quale sia il parere delle associazioni di categoria rispetto a
questo sistema.

Il sindaco, con il suo abituale fare spumeggiante, si vanta di essere
l’unico in Italia ad aver aderito all’iniziativa della società sarda che
adesso è alla ricerca dei soggetti senza i quali il progetto non può
partire, ovvero chi mette davvero i soldi: imprese e cittadini. 

Questo tipo d’iniziative sono note da anni: in questo caso si fa leva
sulla Tari che diventa un credito per il cittadino, una volta versato in
anticipo il 3% della stessa alla società che gestisce il sistema, mentre
le imprese verseranno anch’esse alla società una percentuale per ogni
transazione effettuata. 

Il principio è quello delle monete complementari che abbiamo già
conosciuto sotto il nome di Scec: anni fa, alcune imprese aderirono a
questo circuito iniziando a fare sconti in cambio di cartamoneta Scec.
Risultato? Casse più vuote e cassetti pieni di Scec andati poi al
macero.

Ma c’è dell’altro: con questi soldi virtuali possiamo pagare le imposte
comunali? In sostanza, il Comune fa parte della rete? La risposta è no.
Ed è qui, nella difficoltà di trovare aziende aderenti che si manifesta
il grande limite di queste iniziative.

Chi fa impresa non ha bisogno di altra burocrazia. Senza considerare che
a guadagnarci non è l’azienda aderente, costretta a fare sconti del 30%,
bensì chi ha realizzato il sistema che si sostiene con il pagamento di
commissioni legate alle adesioni e alle transazioni”.

Movimento 5 Stelle Grosseto

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