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Ulmi (Lega) su precettazioni medici specialisti per pronto soccorso a causa della carenza di personale

Redazione
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“Obbligare gli specialisti delle varie discipline, dai chirurghi agli internisti riciclarsi medici di pronto soccorso per sopperire alle carenze di personale. E’ questa l’ultima follia, perché non ho un termine diverso per definirla, che si registra in Toscana”. Lo denuncia il consigliere della Lega Andrea Ulmi, vicepresidente della Commissione Sanità. “Già la pandemia ha portato al rallentamento delle attività di molti reparti – afferma Ulmi- con la conseguenza che sono aumentate le liste di attesa. Ora siamo partiti nella Asl Nord Ovest a pretendere prime visite in venti minuti con una conseguente perdita di qualità delle prestazioni nei confronti dei pazienti. Con questi presupposti come potremo recuperare agli interventi chirurgici, anche delicati, rinviati, alle visite di controllo fatte al telefono o rimandate? Adesso però si è toccato veramente il fondo e sono al fianco dei medici e dei loro sindacati che protestano”. Con questa delibera gli specialisti potranno essere chiamati in pronto soccorso lasciando scoperto il reparto. “Mi sembra una cosa assurda – afferma- avrei anche potuto capire una disponibilità volontaria con un extra-budget rispetto allo stipendio, la cosiddetta prestazione aggiuntiva, che altro non sarebbe che lo straordinario, ma obbligare i medici a lasciare la propria postazione per implementare i colleghi in pronto soccorso denota, non solo la situazione critica del personale, ma anche una scarsa organizzazione da parte della sanità Toscana che va assolutamente ripensata. Ogni giorno che passa, infatti, il fallimento delle riforme degli anni precedenti è evidente, così come una qualità del servizio che si sta abbassando costantemente e non per colpa del personale che cerca di tappare al meglio le falle del sistema”. Ulmi vede una coperta ormai troppo corta. “Se garantiamo il servizio al pronto soccorso – afferma- resteranno scoperti i pazienti dei vari specialisti. Si è consapevoli che così aumenta il rischio clinico? Se un cardiologo è di turno al pronto soccorso chi lo copre in reparto? Quali potranno essere le conseguenze sul paziente? Sono state considerate le conseguenze sulle liste di attesa, già di per sé lunghe, che si amplieranno ulteriormente? Potrei andare avanti ancora. Il problema vero è che dai calcoli effettuati in Toscana mancano circa 300 medici tra pronto soccorso e 118 e non si può sempre ovviare pensando di chiedere sacrifici a chi già ne sta facendo”. Un’azione che Ulmi intende portare avanti in Regione. Avrei voluto, appena messo al corrente dell’imminente delibera, parlarne ai vertici della mia Asl, la Sud-Est, ma non ho fatto in tempo che la stessa era già stata firmata. Evidentemente qualcuno non sa che pesci pigliare ha messo loro fretta. Il giorno dopo in commissione ho chiesto verbalmente conto di questo all’assessore Bezzini – afferma- senza ottenere risposta. A questo punto presenterò un atto per discuterne in Consiglio Regionale. Questa rappresenta l’ennesima provocazione di una dirigenza che sembra non essere più in grado di dare impulso alla sanità regionale e spero che anche dalla maggioranza se ne rendano conto. I medici devono essere tutelati e messi in condizione di lavorare al meglio. Sono pronti a fare gruppo ed a sacrificarsi, ma a tutto c’è un limite. E ormai questo si è abbondantemente oltrepassato”.

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