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Ennesimo attacco predatori, Comitato Pastori: ‘Non è più possibile andare avanti così’

Redazione
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“Nonostante, – commenta Mirella Pastorelli – i cani da guardia e le reti elettrosaldate, quest’ultime fatte mettere da Enrico, tra l’altro da sempre un allevatore oculato che tutela il proprio gregge osservando tutte le misure e le prevenzioni necessarie, a poco sono servite in quanto la razzia subita dal predatore che ha fatto visita alla sua azienda è stata ingente con due pecore sbranate ed altre disperse”.

“Non è più possibile andare avanti in queste condizioni, – dice la presidente – servono misure serie per mettere fine ad un problema che da anni denunciamo, ma che nè la regione Toscana ne il governo intendono risolvere. E giunta l’ora che il governo affronti in modo serio la problematica che riguarda la zootecnia e la perdita di posti di lavoro, e che tratti in modo uguale ad altri comparti anche coloro che giornalmente vengono colpiti dal problema lupo e predazioni. E’ vero che c’è la pandemia, ma è anche vero che esiste un altro ‘virus’ di nome lupo che anche questo non si ferma davanti a nulla”.

“Pertanto, – conclude Mirella Pastorelli – come vengono risarciti, giustamente, coloro che hanno subito danni in seguito alla pandemia, allo stesso modo vengano risarciti, e non indennizzati, anche coloro che subiscono danni a causa di attacchi dei predatori. Basta assecondare gli animalisti di città, che non conoscono nulla del lavoro del pastore, e tanto meno di pastorizia e allevamento ovini. Occorre piuttosto ascoltare le proteste dei tanti allevatori che giornalmente portano avanti il loro lavoro tra mille difficoltà”.

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