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Cisl Funzione Pubblica: “Dipendenti della sanità allo stremo: servono nuove assunzioni”

Redazione
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La Cisl Funzione Pubblica di Grosseto, come già effettuato da altri territori della Toscana, denuncia lo stato di forte difficoltà, in cui si trovano ad operare, ormai da mesi, gli operatori sanitari di ogni presidio ospedaliero o territoriale della provincia di Grosseto.
“Continuiamo a ricevere lamentele da parte del personale sia tecnico che sanitario – spiega Luciano Biscottini, segretario generale Cisl Funzione pubblica con delega alla sanità – per carenze organiche che portano lo stesso ad essere oramai allo stremo delle proprie forze. Le ricognizioni fatte hanno effettivamente evidenziato che mancherebbero infermieri e operatori socio sanitari, in un periodo assai critico sia per il forte caldo sia per la ripresa delle infezioni da Covid 19. Nel reparto Covid di Grosseto, la media giornaliera dei pazienti ricoverati è di 16-18 unità che necessitano di cure importanti a cui si aggiunge la difficoltà dei curanti, di dover indossare dei dispositivi di prevenzione individuali ingombranti, veri e propri scafandri, durante tutto il turno di lavoro”.

“Proprio da questo reparto – sottolinea Biscottini – arrivano al sindacato, da parte di infermieri e oss, comunicazioni disperate rispetto al carico di lavoro che devono giornalmente sostenere, con richieste di incremento di almeno qualche unità di personale che potrebbe dare respiro a coloro che da mesi si impegnano in quel duro lavoro”.
“Anche dall’Utic di Grosseto arrivano notizie di riduzione di infermieri durante il sabato e la domenica – continua Biscottini – così da sfruttare al massimo le già poche risorse di personale presenti di norma in cardiologia. La situazione dei pronto soccorso ha rischiato veramente il collasso, basti pensare che a Massa Marittima a fronte di alcuni pensionamenti, non è arrivata nessuna nuova risorsa e il reparto ha potuto fare fronte agli oltre 80 accessi giornalieri solo grazie al prestito di personale da parte degli altri reparti, ma infermieri e oss hanno fatto continui rientri accumulando 70-80 giorni di ferie e decine di ore di straordinario da recuperare”.

Appelli che arrivano anche da Pitigliano. “In alcuni casi – dice Biscottini – si è dovuto revocare le ferie estive agli infermieri per poter coprire i turni di lavoro dell’area medica, oppure integrarlo con il personale degli ambulatori. Stessa situazione a Orbetello, dove il personale interinale è stato dedicato alle vaccinazioni e quindi nei reparti ospedalieri si è ricorso ai richiami in servizio degli altri dipendenti per garantire almeno la fruizione delle ferie estive. Stessa cosa a Castel del Piano, dove tra l’altro manca ancora la riattivazione dei 14 posti letto del reparto geriatrico”.
Una situazione generale che preoccupa la Cisl e che sta mettendo in forte difficoltà “…anche coloro che sono deputati alla gestione del personale, coordinatori e operation manager, che sono costretti a far fronte alle problematiche giornaliere, spostando personale da un posto all’altro e scendendo talvolta in prima linea, all’interno dei reparti, per dare aiuto nell’assistenza diretta”.
La Cisl non esclude azioni dimostrative più forti, dopo le segnalazioni fatte arrivare alla Regione a seguito delle proteste arrivate da ogni parte della Toscana. “La cosa assurda – conclude Biscottini – è che allo stato attuale ci sono graduatorie attive sia di infermieri che di oss a cui poter attingere. I numeri annunciati dalla Regione sulle nuove assunzioni non sono veritieri,  perché manca molto del personale andato in pensione e l’attivazione di nuovi servizi non è stata compensata con nuove assunzioni. Chiediamo quindi alla Regione di attivarsi tramite Estar per garantire nuovi ingressi in ogni azienda”.

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