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I candidati a sindaco del comune di Grosseto ringraziano Azione cattolica per la domanda sui giovani e le famiglie, per poter rimettere al centro il nucleo familiare nell’agire politico per tutelarla e sostenerla

Redazione
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Così Emanuele Perugini, candidato sindaco del comune di Grosseto per il Polo Civico per Grosseto e per Insieme per Grosseto, risponde all’Azione cattolica.

“Vogliamo che Grosseto sia una città a misura di famiglia, pilastro della società in cui viviamo, i cui componenti devono essere supportati in ogni fase della vita – spiega Perugini – in particolare riteniamo indispensabile l’attenzione e l’aiuto dell’amministrazione comunale in questo momento di grave crisi socioeconomica e di emergenza pandemica che ne ha acuito le difficoltà”.

E’ necessaria una politica mirata per l’accoglienza e l’inserimento di tutte le persone in

situazione di disagio, promuoveremo sinergie tra le associazioni di volontariato e gli uffici comunali per poter partecipare a bandi europei al fine di acquisire risorse aggiuntive utilizzabili dalle associazioni e per poter far conoscere a tutti le possibilità operanti sul territorio – continua Perugini –  Arricchiremo l’offerta di supporto da parte di uno sportello che, in sinergia con gli ordini professionali, possa dare consulenze in materie diverse di supporto alle famiglie e ai cittadini.

Privilegeremo la collaborazione con quelle associazioni che offrono servizi alle famiglie e alla comunità, solleciteremo un programma con diversi interventi a tutela dell’anziano e a supporto dei suoi famigliari continuando a sostenere e arricchire le attività dei centri degli anziani”.

“Riproporremo le parrocchie come centri di vita sociale e di aggregazione del quartiere – aggiunge il candidato – le parrocchie sono già una identità ben configurata di aggregazione sociale all’interno dei singoli quartieri, al di là della loro vocazione religiosa. Sono spesso già dotate di strutture aggregative che non vanno abbandonate ma modernizzate o riproposte in antitesi a quelle puramente commerciali (cineforum di quartiere). Sono spesso dotate di spazi per lo sport che possono facilmente essere fruibili senza grandi spostamenti, hanno sale da poter impiegare per corsi e riunioni.  Una vita aggregativa che può seguire il cittadino dall’ infanzia alla terza età favorendo gli scambi trasversali fra una fascia d’età e l’altra senza distaccarsi dalla realtà del quartiere e favorendo la conoscenza della sua storia da parte dei giovani”.

“Inoltre, studieremo come attuare il welfare generativo, in grado cioè di rigenerare le risorse disponibili, responsabilizzando le persone che ricevono aiuto: a fronte di un contributo erogato potrà essere richiesta la disponibilità di tempo per piccoli lavori di manutenzione sul territorio comunale in relazione alle competenze individuali in sinergia con le associazioni di volontariato – conclude Perugini – ci adopereremo per la creazione di orti urbani, terreni che saranno assegnati alla cittadinanza attraverso bandi pubblici; in un’ottica di recupero e valorizzazione degli spazi urbani si perseguiranno finalità sociali, educative e il miglioramento del paesaggio cittadino, promuovendo concretamente il concetto di “bene comune”. Vogliamo favorire la creazione di un posto di accoglienza e di emergenza per donne, mamme e bambini vittime di violenza, così come vogliamo sostenere la creazione di una casa famiglia”.

Antonfrancesco Vivarelli Colonna

Alla Presidenza diocesana dell’Azione Cattolica Italiana di Grosseto

Gentilissimi,

ho ricevuto con molto piacere e letto con attenzione la vostra missiva, che pone questioni di alto

valore sociale e politico. Temi che sento presenti quotidianamente nella mia coscienza di uomo e

amministratore e che sono stati faro dell’azione di tutta la giunta nel corso degli ultimi 5 anni.

Prima di entrare nel dettaglio delle risposte, vorrei sottolineare il coraggio, la determinazione, la

passione e la fede di una comunità, quella grossetana, che ha saputo reagire al buio della pandemia

con uno slancio senza precedenti. Siamo stati tutti, dal singolo cittadino al comune, dal mondo

dell’associazionismo alla chiesa, allo stesso tempo testimoni e protagonisti di un movimento di

solidarietà e assistenza reciproca senza precedenti. Pur nella tragicità del momento, tutti ci siamo

riscoperti più forti e pronti a sostenerci l’un l’altro: una lezione che non dobbiamo dimenticare.

Venendo ai temi da voi posti, credo sia importante evidenziare che ogni politica da noi messa in

atto ha come fine ultimo il sostegno e la tutela dell’individuo e della sua famiglia nel contesto

territoriale in cui vivono. Anche le nostre agevolazioni fiscali, per fare un esempio in apparenza

lontano da questo ambito, o il riordino e l’eliminazione degli orpelli della burocrazia, le attività

culturali di grande richiamo, hanno avuto ricadute positive sulla qualità della vita delle famiglie del

territorio. I contributi straordinari per gli affitti, la gestione dell’emergenza abitativa, i progetti di

inclusione dedicati alle persone con disabilità, le campagne antiviolenza, il bonus babysitter, le

esenzioni per le prestazioni sanitarie: sono queste e tante altre le misure che abbiamo voluto

adottare per preservare e tutelare direttamente le famiglie, con particolare riferimento alle fasce

più svantaggiate della popolazione.

Parlando di politiche giovanili, invece, abbiamo deciso di puntare molto su scuola e sport, andando

ad effettuare lavori di riqualificazione in favore di decine di istituti scolastici, per mettere i nostri

ragazzi nelle migliori condizioni per apprendere e disegnare il loro futuro, oltre che a carico di

numerose strutture sportive per favorire l’attività fisica e la socialità. Anche la cultura va vista come

elemento di crescita e unione. Il ritorno della biblioteca Chelliana in centro storico dopo anni di

esilio, le mostre, gli eventi letterari: è stato bellissimo vedere la partecipazione dei giovani

grossetani, toccare con mano la loro ‘ansia di crescere e di conoscere’.

Ciò che faremo nei prossimi cinque anni sarà potenziare queste politiche. Non ci siamo limitati a

porre le fondamenta, perché i risultati sono tangibili e misurabili, ma non ci fermeremo di certo.

Tuteleremo i nuclei base della società e i più giovani con misure e agevolazioni fiscali, nuove

iniziative di sensibilizzazione verso una vita attiva e lontana dall’illegalità, continueremo la nostra

missione per riqualificare tutte le periferie, proseguiremo nel rendere Grosseto una città ciclabile

con nuove piste che collegheranno il centro a tutte le frazioni, attueremo politiche che innalzeranno

il livello generale di qualità della vita. Proprio a questo proposito, sono ormai in rampa di lancio i

progetti del Pinqua: grazie a fondi che, tra pubblico e privato, supereranno i 50 milioni di euro,

cambieremo il volto della città e la renderemo ancora più vivibile per le famiglie e per i turisti.

Anche in campo ambientale ed ecologico si è fatto molto. Ne sono dimostrazione il livello crescente

di raccolta differenziata e la nostra rivoluzione ‘green’ che ci porterà a breve ad essere il primo

comune Carbon Neutral in Italia, ottenendo la certificazione ambientale per le nostre attività grazie

ad azioni per ridurre a zero le emissioni di Co2 oppure per neutralizzarle con comportamenti virtuosi

compensativi. Rilasceremo questa certificazione a tutte le attività economiche di Grosseto che si

saranno impegnate in tale ambito e, ecco la grande innovazione del nostro progetto, anche ai privati

cittadini. Questo è il futuro verde che ci aspetta, concreto e consapevole, e che continueremo a

perseguire: punteremo ancora più decisamente sull’educazione ambientale e realizzeremo il nostro

progetto di una foresta urbana in un’area di 16 ettari nella zona del diversivo. Non stiamo parlando

di semplici idee, ma di progetti già pronti a partire. Il nostro programma realizzativo, infatti, può

contare su finanziamenti già reperiti per oltre il 90%.

Amici dell’Azione Cattolica di Grosseto, ciò che ci ha spinto fino ad oggi a lavorare giorno e notte,

ad affrontare coraggiosamente le crisi, a vivere giorni esaltanti e giorni più cupi, è stato l’amore

verso un territorio e verso una popolazione che sentiva forte la necessità di ritrovarsi, di rinascere.

Abbiamo perseguito questo obiettivo con una tenacia e una passione che, anziché diminuire, cresce

ogni giorno. L’entusiasmo che abbiamo è lo stesso di cinque anni fa e non vediamo l’ora di terminare

ciò che, grazie alla collaborazione di tutti i cittadini, abbiamo iniziato.

Grazie

Antonfrancesco Vivarelli Colonna

Sindaco di Grosseto

Leonardo Culicchi

Cara presidenza di Azione Cattolica,

ho letto il vostro intervento ed i temi sui quali chiedete ai candidati sindaci di esprimere il proprio punto di vista.

Il primo tema che segnalate è quello relativo alla famiglia, luogo di cura e solidarietà.

Metterla al centro dell’azione politica, per il Comune, significa attivare fiscalità di vantaggio soprattutto per le famiglie numerose ed economicamente più fragili.

Ma significa anche pensare a misure di sostegno alle famiglie che hanno figli nei nidi e nelle scuole materne cittadine e magari guardare anche ad un coordinamento pedagogico pubblico ricercando quella qualità educativa per la quale, Grosseto, in passato ha eccelso non solo in qualità ma anche in offerta. Intervenire nella manutenzione degli edifici comunali che ospitano le scuole elementari e medie, potenziare i contribuiti per gli affitti a vantaggio delle famiglie meno abbienti, incrementare la dotazione di alloggi di edilizia pubblica, anche attraverso accorte politiche urbanistiche. L’emergenza abitativa è tra i punti centrali del programma della nostra colazione.

Quanto al secondo tema, quello delle politiche giovanili, più volte in questi mesi ho ascoltato il disagio di famiglie angosciate dalle problematiche dei figli adolescenti, acuite da quasi due anni di pandemia.

E’ difficile dar loro una risposta, anche perché questo richiede politiche articolate e di lungo periodo, che passino dai seguenti punti: rivitalizzare gli spazi pubblici rendendoli luoghi di socialità e di confronto; rafforzare le politiche culturali; porre una particolare attenzione agli impianti sportivi.

Il tutto per far sì che la nostra città offra ai giovani percorsi di crescita e di confronto, di cui tanto hanno bisogno.

Però va aggiunto che la politica, l’amministrazione comunale, da sola può far poco.

Per questo è imprescindibile un confronto ed una collaborazione con le realtà, come la vostra, che si occupano di formazione dei giovani. L’idea è quella di trovare dei punti di contatto, soprattutto in quei momenti dove, scuola e famiglia, sono più distanti, sto pensando per esempio ai campi estivi. Il comune può aiutare l’organizzazione di questi momenti con degli aiuti alla logistica e con un sostegno per le situazioni più fragili ma anche per poter elaborare e condividere tutti insieme dei percorsi educativi tali da intervenire anticipatamente oggi, sui ragazzi che saranno gli uomini di domani, aiutandoli a crescere tenendo conto dei valori fondamentali dell’etica e della partecipazione civica

Il tema della sostenibilità ambientale, può essere sviluppato in due modi.

In primo luogo, con politiche urbanistiche che limitino il consumo di nuovo suolo in assenza di reale bisogno.

In questi anni Grosseto non sta crescendo demograficamente; al contrario, conosce fenomeni di desertificazione  ma non solo nel centro storico ma anche nei quartieri così come nelle frazioni.

Non è dunque il momento di espandersi ma di pensare a come dare nuova vita e nuove funzioni alle aree degradate.

Questo, tra l’altro, consentirebbe di combattere quella percezione di insicurezza cui altri rispondono con ricette securitarie che finiscono solo per alimentare rabbia ed odio.

In secondo luogo, occorre sensibilizzare i cittadini sul grande tema dei rifiuti.

Occorre produrne di meno, differenziarli e riciclarli, per questo abbiamo aderito, come già prima di noi 440 comuni toscani, al progetto “Rifiuti zero”, progetto che richiederà una graduale applicazione ma che riteniamo avviare quanto prima visto che sul valore di raccolta differenziata il nostro Comune è ancora troppo indietro, nonostante il futuro del nostro territorio passi attraverso la tutela del nostro bene più prezioso: l’ambiente.

La lotta alla povertà ed all’emarginazione si fa con politiche inclusive ma, prima ancora, creando una cultura diffusa aperta all’accoglienza ed al rispetto dell’altro.

Su questo – va detto con franchezza – negli ultimi anni sono spirati anche nella nostra città venti di segno contrario, alimentati da una propaganda “sovranista” che ha alimentato l’odio e la chiusura.

La città che immagino e proverò a costruire io è una città aperta, che non esaspera la lotta tra gli ultimi ed i penultimi, ma che è convinta che dalle difficoltà si esce insieme, non alimentando le contrapposizioni.

E questa miglior formula per la sicurezza è l’integrazione.

Non solo, per poter essere presenti come amministrazione comunale su tutti questi temi e sulle opportunità irripetibili che prossimi cinque anni devono essere necessariamente concretizzate per non cadere in un declino pericoloso, stiamo costruendo un impianto dell’amministrazione comunale dove la partecipazione sia concreta e il rapporto di scambio e di proposta sia continuativo nel tempo e nell’azione. Lo faremo costituendo un tavolo di concertazione permanente per la partecipazione qualificata, composta da associazioni di categoria, le rappresentanze sindacali, gli ordini e gli operatori del terzo settore ed un consiglio comunale, che attraverso gli strumenti delle consulte, si confronti con i cittadini e quindi per la partecipazione diffusa.

Nella speranza di essere stato coinciso ma anche esplicativo, vi ringrazio delle domande fatte e dell’occasione data per far conoscere le idee della nostra coalizione “Partecipa!”.

Un caro saluto alla presidenza tutta.

Leonardo Culicchi

Candidato sindaco alle elezioni amministrative di Grosseto 2021

Marcello Campomori

Dialogo con Azione Cattolica 

Richieste di impegno su alcuni ambiti di azione politica

FAMIGLIA- Oggi un primo servizio alla famiglia inizia tentando una convergenza antropologica già sulla parola. Famiglia allargata, monogenitoriale, religiosa, arcobaleno, la confusione trionfa per aver stiracchiato questa parola fino a deformarne l’immagine consolidata fino a pochi anni fa.  È urgente fare chiarezza su questa cellula fondamentale della nostra comunità che incrocia  gli ambiti più frequentati della nostra vita, dalla scuola ai servizi sociali, alle diverse agenzie educative, allo sport. Possono essere messe sullo stesso piano famiglie con molti figli e unioni civili che scelgono di non avere figli? Quando paghiamo in anticipo la mensa scolastica siamo sicuri che “facendo parti uguali tra diversi” (don Milani) stiamo rispettando la Costituzione?!

Usando la lente della nostra parola guida, Giustizia, e avvicinando le situazioni di disagio delle e nelle famiglie si odono chiaramente le urla dei figli, minori o maggiorenni che siano, perché  sono i più indifesi. A queste voci desideriamo tendere l’orecchio tentando di tradurle in scelte efficaci e stabili. Dove il volontariato si ferma devono provvedere le decisioni degli Enti Locali a questo deputati. Sarebbe interessante calcolare il costo economico delle famiglie con coniugi separati e la speculare analisi dei vantaggi, se ci sono, generate da scelte individualiste. L’aspetto antropologico diventa decisivo: il figlio è un dono o un diritto, o peggio ancora un capriccio?

Personalmente faccio parte di un progetto di Caritas Diocesana chiamato Famiglie Solidali che ricerca l’obiettivo di avviare relazioni stabili con nuclei familiari in difficoltà. Abbiamo sperimentato che, senza l’aiuto di altri soggetti, diventa impossibile pensare la minima azione. Creare e muoversi in rete è la chiave per creare relazioni significative, ponendo la base per un sostegno lungo nel tempo. In questi anni ci siamo sentiti come supplenti di un’attenzione che un’ Amministrazione deve prendere in carico anche solo con la funzione di regia e coordinamento.

Vorremmo venire incontro alle famiglie in modo proporzionale al numero dei figli con pacchetti ad hoc per l’ingresso ai musei, alle spiagge, ai teatri e al cinema, per le quote di partecipazione alla mensa scolastica, per l’ingresso allo stadio e a tutti quei servizi sociali che ormai hanno un costo difficilmente sostenibile per chi ha molti figli.

GIOVANI – Affrontando il primo punto (la famiglia) entriamo appieno nel mondo dei giovani. Più che pensate da campagna elettorale (il solito spazio per favorire la socializzazione)pare che sia completamente assente un permanente canale di comunicazione, a nostro avviso l’urgenza più stringente. Non sono politiche a fuoco d’artificio la via risolutiva. Siamo nel pieno del desiderio di Papa Francesco:

“Uno dei peccati che a volte si riscontrano nell’attività socio-politica consiste nel privilegiare gli spazi di potere al posto dei tempi dei processi. Dare priorità allo spazio porta a diventar matti per risolvere tutto nel momento presente, per tentare di prendere possesso di tutti gli spazi di potere e di autoaffermazione. Significa cristallizzare i processi e pretendere di fermarli. Dare priorità al tempo significa occuparsi di iniziare processi più che di possedere spazi“(EG 233).

Per questo motivo riteniamo opportuno che molto lavoro sia da fare insieme con coloro che maturano esperienze sul campo. Penso alle decine di animatori, capi scouts, volontari, etc. che rimangono completamente esclusi dalle scelte che la politica agisce sulla comunità. Parafrasando Enzo Bianchi potremmo dire, di Enti Locali e associazioni, “mai l’uno senza l’altro”. Le soluzioni sono da trovare insieme e per questo occorre parlarci, non solo l’ultima settimana della campagna elettorale, ma con costanza. Trovo strana la timidezza con la quale si muovono le parrocchie.  Possibile che il disinteresse sia arrivato a livelli così consistenti? Sembra che la chiesa debba camminare per una strada parallela e che la partecipazione alla vita pubblica faccia correre il pericolo di schierarsi nella direzione indicata da una parte dal Vangelo e dall’altra dalla Costituzione.

AMBIENTE – Per questo punto rimando alla pagina di grossetoalcentro.it dove abbiamo messo per esteso le nostre proposte che potremmo sintetizzare con due delle molte presentate.

1 – Introduzione del “porta a porta” su tutta la città, per arrivare alla tariffa puntuale che tenga conto delle pratiche virtuose dei cittadini nel conferimento sempre più basso di rifiuti indifferenziati. La situazione attuale vede il Comune di Grosseto sotto scacco da un contratto che prevede sanzioni economiche (scaricate sulla TARI) per il mancato conferimento di una quantità costante di indifferenziata.

2 – Controllo rigido sugli impianti a biogas che circondano la città affinché mantengano la loro funzione originaria e non diventino causa di inquinamento per molti a vantaggio di pochi.

POVERTÀ ED EMARGINAZIONE SOCIALE – A questo proposito riteniamo che sia ancora più necessaria un’azione comune. La situazione ha bisogno di una lettura attenta che non può certo garantire un uomo solo al comando. L’emergenza abitativa, la povertà che non si arresta e, soprattutto, la sfiducia che corrode il futuro sono il freno a quella spinta che Grosseto merita sul piano delle relazioni sociali. Per questo abbiamo pensato che sia necessario un assessorato al dialogo interreligioso e interculturale sul modello di quello di Firenze. Lo pensiamo come un luogo dove si promuova la formazione del personale del Comune per essere davvero capace di dialogo con tutta la comunità cittadina, segnata da una massiccia presenza di persone provenienti da altri paesi. In questa campagna elettorale sembrava che non esistessero stranieri ai quali rivolgersi. Ci sembra una politica zoppa che non tiene conto della realtà. Seguendo i criteri che troviamo nella Evangelii Gaudium vogliamo riaffermare che:

“(…)occorre postulare un terzo principio: la realtà è superiore all’idea. Questo implica di evitare diverse forme di occultamento della realtà: i purismi angelicati, i totalitarismi del relativo, i nominalismi dichiarazionisti, i progetti più formali che reali, i fondamentalismi antistorici, gli eticismi senza bontà, gli intellettualismi senza saggezza” (EG 231).

In sostanza, troviamo forti convergenze tra queste parole e lo spirito unitario della nostra  Costituzione.

Uno sguardo al disagio sociale incontra la solitudine di molte persone anziane. La soppressione delle Circoscrizioni ha di fatto cancellato le occasioni quotidiane di socializzazione in un ambiente sentito proprio da tutti coloro che lo frequentavano. Il nome non importa, ma vanno reinventati luoghi dove giovani, adulti e anziani possano incontrarsi, al chiuso e all’aperto. Questa è l’occasione di condividere un sogno: realizzare, in ogni quartiere della città, una statua o installazione, come si dice oggi, dedicata ai nonni, per opera dei nostri giovani dell’Istituto d’arte. Un riconoscimento a coloro che da anni sono il vero welfare, l’ancora di salvataggio per centinaia di famiglie. Una società matura sa celebrare chi la tiene in vita.

Altre idee abbiamo maturato in questi anni come l’adesione a Europe Must Act, una iniziativa europea che ha radicato anche a Firenze, che si pone l’obiettivo di svuotare i centri di detenzione sparsi fuori dall’Europa che conta, con l’avvio di corridoi umanitari e con la richiesta di cancellare la decisione di finanziare questi centri di raccolta di migranti. Stiamo compiendo un crimine come Unione europea e vogliamo che Grosseto si unisca alle voci che non tollerano più un’ingiustizia di queste proporzioni.

Abbiamo chiesto all’attuale amministrazione di aderire alla rete di Enti Locali Avviso Pubblico per rinforzare le strategie per prevenire e combattere la mafia, ma il rifiuto è stato netto e senza un motivo valido. Qualcuno sarà stato contento. Il resoconto dell’osservatorio regionale sulle infiltrazioni mafiose impone alla Toscana e a Grosseto di vigilare e prevenire.

Abbiamo preso posizione in modo netto per appoggiare iniziative tese a debellare la piaga del caporalato che vede coinvolti circa 2500 lavoratori del comparto agricolo.

In conclusione desideriamo ringraziarvi per avere chiesto un contributo ed aver ascoltato. È nostro desiderio sfruttare questa prima volta per continuare un dialogo serio e costante quando la cenere delle elezioni si sarà posata, al di là dei risultati.

Con stima per l’impegno che offrite alla città.

Grosseto, 29 settembre 2021                                                Marcello Campomori

                                                                                              per Grosseto al centro

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