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‘Caro Marini, ma il trasporto sociale che fine ha fatto?’

Redazione
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Guendalina-Amati-Rinasci-Arcidosso.

“Un comune come quello di Arcidosso, la cui popolazione ha un’età media elevata, dovrebbe avere a cuore i propri cittadini, ancor di più se tra questi si trovano disabili, anziani e persone sole, spesso prive anche della patente di guida, che abitano nelle tante frazioni del nostro ampio territorio e non hanno la possibilità di recarsi autonomamente in paese, per usufruire dei servizi sanitari e sociali”, così apre la riflessione di Guendalina Amati, capogruppo lista Rinasci Arcidosso.

“Purtroppo, – prosegue Amati – dall’anno 2020 un servizio fondamentale per la comunità arcidossina che non è più giovanissima, come quello del trasporto sociale di persone anziane, disabili e non autosufficienti, è stato soppresso”.

“Non riusciamo a capire, – commentano Guendalina Amati e Gabriele Garosi, consiglieri Rinasci Arcidosso – come si possa mettere in disparte un servizio rivolto agli anziani, che tra l’altro è parte integrante del nostro tessuto sociale. Com’è possibile che un servizio, definito in passato dalla stessa amministrazione Marini di “alto fine sociale”, a quasi due anni dalla sua soppressione non sia ancora stato ripristinato? Quali sono le motivazioni che hanno portato alla fine del trasporto sociale? Ma soprattutto, l’amministrazione comunale ha intenzione di riprenderlo?”

“Ovviamente a queste domande, – incalzano Amati e Garosi – il sindaco Marini e la sua maggioranza, non dovranno rispondere solamente a noi, ma a tutte quelle persone che stanno aspettando invano da tempo il ripristino del trasporto”.

“Ci auguriamo di non dover sentirci dire, – proseguono i due consiglieri di Rinasci Arcidosso – che il problema è dovuto alla gestione Covid, o che l’importo è troppo oneroso per le casse comunali. Sono sotto gli occhi di tutti, che alcune difficoltà simili sono state risolte e superate, come per il caso di feste e altre attività organizzate”.

“Ad oggi, – dice Amati – sembrerebbe che la Giunta arcidossina si sia quasi dimenticata proprio dei più fragili, come pensionati, invalidi, vedove dei non autosufficienti, o di quelle persone con scarsa autonomia, perché forse presa ad organizzare eventi estivi e varie feste”.

“Sia ben chiaro, – concludono Guendalina Amati e Gabriele Garosi, – tutto ciò che può incentivare l’economia del nostro piccolo comune è benvenuto. Ma è anche vero che tutto questo deve andare a braccetto con il benessere dei cittadini, in primis quello delle persone anziane e fragili. Pertanto, chiediamo a nome e per conto dei cittadini più anziani, che abitano nelle frazioni e che hanno bisogno di un aiuto vero e fattivo da parte del Comune, il ripristino del servizio di trasporto sociale da effettuarsi nel più breve tempo possibile.”

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