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Manovra, Confagricoltura Toscana: “Per la ripresa servono risorse: i costi di produzione sono alle stelle”

Redazione
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 “Il mondo agricolo ha bisogno di risorse ulteriori per le imprese a causa di un aumento dei costi di produzione senza precedenti.” Il presidente di Confagricoltura Toscana, Marco Neri, spiega che cosa si aspetta il settore dal testo della manovra economica in discussione in Parlamento: “La manovra contiene elementi che vanno incontro ad alcune istanze del mondo agricolo, con misure pensate per sostenere la fase di modernizzazione del settore primario, ma esistono ancora margini di miglioramento indispensabili per respingere un aumento dei costi assolutamente ingiustificato“.

Spiega Neri: “In materia fiscale assume importanza l’esenzione Irpef per il 2022 dei redditi dominicali dichiarati dagli imprenditori agricoli professionali, e coltivatori diretti, ed è stata accolta la richiesta del prolungamento dell’Iva agevolata per bovini e suini, come pure positiva è la proroga del credito d’imposta per gli investimenti nell’ambito della “Transizione 4.0” e per gli investimenti in ricerca e sviluppo, tecnologia e innovazione, ma rimane la criticità rispetto al taglio di queste agevolazioni che arriverà fino al 50% nel 2023 e che rischia di rallentare il percorso di competitività delle imprese agricole“.

Continua il presidente di Confagricoltura Toscana: “E’ stato positivamente accolto un provvedimento importante nel processo di ricambio generazionale agricolo come la proroga della decontribuzione per i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli under 40, come pure è importante il prolungamento delle misure per l’accesso al credito, purché rimanga la totale gratuità del rilascio della garanzia fino a giugno 2022. C’è poi da agire in maniera più vigorosa sulla immediata rinegoziazione del debito bancario per assicurare liquidità alle imprese. Infine, la Nuova Sabatini e il Bonus Verde. Bene il rifinanziamento della prima, per la quale occorre una maggiore dotazione e con l’erogazione del contributo in un’unica soluzione, mentre per il Bonus Verde riteniamo utile una sua rimodulazione. Se riusciremo in questi intenti – conclude Neri – aiuteremo le nostre imprese a sopravvivere, altrimenti saranno in molte a gettare la spugna, cosa che dobbiamo assolutamente scongiurare”.

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