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Arriva l’evento “Furio Cavallini ovvero il Crazy Horse di Bianciardi”

Redazione
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Si apre il percorso delle celebrazioni del centenario della nascita di Luciano Bianciardi (1922-2022) con l’evento “Furio Cavallini ovvero il Crazy Horse di Bianciardi”, che si terrà sabato 11 dicembre presso il Polo Culturale Le Clarisse, in via Vinzaglio 27. L’evento è realizzato dal Comune di Grosseto, con la collaborazione di Fondazione Bianciardi e Fondazione Grosseto Cultura, e del Polo Culturale Le Clarisse.

Alle ore 17 l’incontro inizierà con i saluti dell’Assessore alla cultura del Comune di Grosseto, Luca Agresti: “l’occasione importantissima del centenario ci permetterà di far conoscere alle nuove generazioni la storia personale ed artistica del grande scrittore grossetano, oltre che di ricordare a tutti noi il valore di Bianciardi e dei suoi lavori”.

Interverranno poi a descrivere le iniziative per il centenario, Mauro Papa, direttore de Le Clarisse, e il presidente della Fondazione Bianciardi Massimiliano Marcucci. Seguirà un dibattito con Lucia Matergi, direttore della Fondazione, Arnaldo Bruni, Fabio Canessa, giornalista, e Elisa Favilli, storica dell’arte.

Nelle parole del Presidente Marcucci e del direttore Matergi, il cuore dell’evento: “Luciano Bianciardi, scrittore, Furio Cavallini, pittore: il racconto di un dialogo tra chi condivide lo stesso “mestieraccio”, tra due scritture, su pagina e tela, diventa l’anteprima perfetta delle celebrazioni del Centenario Bianciardi. Per varie mostre di Cavallini il grossetano scrive la presentazione, partendo da una condizione essenziale, per uno che si professa “non critico”: quella dell’amicizia. Perché Bianciardi, intellettuale difficile, con tratti di apparente misantropia, in realtà è stato uomo di sodalizi tenaci, convinto protagonista di un’intesa profonda tra chi descrive il mondo in modo “sincero”. Ecco perché le lettere che compongono il carteggio tra i due artisti, esile e denso al tempo stesso, diventano un tassello prezioso per inoltrarci nell’avventura intellettuale dello scrittore grossetano e nelle dinamiche culturali che lo hanno coinvolto come interprete eccellente. Non si poteva trovare ingresso più illuminante”.

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