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Sciopero generale e Pandemia, Bellettini (FdI): ‘Per il politicamente corretto, pericoloso è votare, ma anche disdicevole manifestare e scioperare’

Redazione
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“Tutti criticano ma nessuno tende ad analizzare i motivi dello sciopero generale in programma per il prossimo 16 dicembre, proclamato da due organizzazioni sindacali, che forse con un rigurgito di orgoglio tentano di fare quello che di norma dovrebbero fare sempre: difendere gli interessi dei lavoratori e dei pensionati”, a dirlo è Moreno Bellettini, presidente circolo Roccastrada Fratelli d’Italia e membro del direttivo provinciale.

“A circa 7 anni dall’ultimo sciopero generale, – commenta Bellettini – CGIL e UIL, tutti gli altri ancora no, si sono accorti che anche in questa legge di bilancio, quella varata dal cosiddetto ‘governo dei migliori’, non sono state trovate risorse sufficienti per tutelare il potere d’acquisto di quella parte di lavoratori, specie quelli a basso e medio salario, e della stragrande platea di  pensionati anch’essi con reddito medio e basso, i quali non ricevono aumenti adeguati al costo della vita da oltre 15 anni”.

“Queste categorie di cittadini, – spiega Moreno Bellettini – non avranno nessun beneficio concreto dalle sbandierate riduzioni dell’IRPEF previste dal governo Draghi. In pratica i primi beneficeranno di uno sconto collettivo medio di circa 243 euro,  i secondi di circa 227 euro,  (fonte IlSole 24 ore). In pratica, meno di un euro al giorno. Gli unici e consistenti aumenti che avranno, aimè, saranno purtroppo quelli legati ai generi alimentari, all’elettricità, al gas da trazione e riscaldamento, alla benzina ed a tutti i prodotti di largo consumo, quest’ultimi accompagnati dal continuo aumento dei vari altri balzelli comunali, con particolare riferimento alle tasse sull’abitazione”.

“Questo contesto, – prosegue l’esponente di FDI – spinge, senza appello milioni di cittadini verso la voragine dei nuovi poveri. Se poi a questi già sufficienti motivi per dissentire dalle scelte governative, si aggiungono i nodi ancora da risolvere quali fisco, scuola, politiche di sviluppo industriale, contrasto alle delocalizzazioni, precariato per arrivare sino all’età pensionabile, e se inoltre si continua a usare l’INPS come un bancomat del governo per altre faccende che nulla hanno a vedere con le pensioni e previdenza, i nuovi lavoratori saranno costretti ad andare in pensione ben oltre i 70 anni, e questo alla faccia della giustizia sociale”.

“Per tutto questo, e non sembra poco, non soltanto è legittimo proclamare uno sciopero generale, ma è opportuno continuare a protestare ad oltranza fino alla caduta di questo governo, sempre più lontano dai vari bisogni della popolazione, che di ‘governo dei migliori’ ne ha davvero poco o nulla”, conclude Moreno Bellettini, presidente circolo FDI Roccastrada e componente direttivo provinciale.

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