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#AspettandoFestambiente2022: buoni propositi green per l’anno che verrà

Redazione
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A pochi giorni dall’arrivo del 2022, per Festambiente è tempo di bilanci e buoni propositi. L’anno che ci stiamo per lasciare alle spalle è stato complesso, difficile e molto sfidante. La pandemia ci ha imposto nuove abitudini, ha ridotto lo spazio delle nostre libertà, ma ci ha anche e ancor di più aperto gli occhi sulle enormi fragilità a cui, come generazioni, siamo obbligati a fare fronte. La scienza ci ha permesso di combattere le varie ondate del virus e ci ha dimostrato che solo attraverso la conoscenza e la consapevolezza è possibile dare risposte alle emergenze, a quella pandemica e pure a quella climatica. Sotto il profilo delle grandi battaglie ambientali, il 2021 è stato un anno articolato. L’impatto dei cambiamenti climatici si è fatto sentire con tutta la sua forza tra record di caldo, piogge intense, grandinate estreme, trombe d’aria e alluvioni. La pandemia non ha fermato gli eco-criminali: i reati ambientali sono aumentati come sono aumentate le persone denunciate e gli arresti. La Cop26 di Glasgow si è conclusa con un accordo inadeguato a fronteggiare l’emergenza climatica soprattutto per le comunità più vulnerabili dei Paesi più poveri. Il dibattito pubblico si è incagliato nuovamente sul nucleare di IV generazione, che esiste solo sulla carta e che ci sta facendo perdere tempo prezioso sullo sviluppo e la crescita delle rinnovabili. La legge sul bio è ferma alla Camera in attesa di approvazione. La legge sulle agromafie deve ancora vedere la luce. Il Parlamento europeo ha approvato le strategie Biodiversità 2030 e Farm to Fork, che fissano importanti obiettivi per la transizione ecologica della nostra agricoltura, ma l’Italia deve accelerare su PSN e PAN. A livello europeo, si è concluso il percorso della riforma della PAC post 2022 senza un pieno recepimento degli obiettivi del Green Deal europeo. La plastic tax è stata rinviata ed entrerà in vigore solo nel 2023. La stagione degli incendi 2021 è stata una delle peggiori degli ultimi decenni, in Italia la peggiore dal 2008. Nel 2021, sono tornati anche gli eventi live, ancora però non vincolati al rispetto di standard normativi di sostenibilità. Cattive notizie anche sul tema infrastrutture: la messa in sicurezza dell’Aurelia nel tratto che va da Capalbio a San Pietro in Palazzi non è ancora partita, nonostante le numerose sollecitazioni e la evidente necessità e urgenza. Alla luce di questo quadro complessivo, lo staff di Festambiente ha tracciato una road map sostenibile in 12 tappe che darà il ritmo alle azioni associative del 2022.
Ecco il percorso:
1) La legge sul biologico non può più essere rimandata. Non appena varata la manovra, la Camera la approvi, consentendo al Paese di contare su una norma attraverso la quale consentire alla transizione ecologica in agricoltura di partire davvero.
2) All’Italia serve un PSN ambizioso in termini ambientali, a iniziare dalla cancellazione dell’eco-schema sulle aree naturali e le infrastrutture verdi per la biodiversità e il paesaggio rurale, passando dalle lacune ancora presenti in alcuni degli eco-schemi proposti, come quelle nell’eco-schema sulla zootecnia. Serve poi una spinta sul nuovo PAN per dire diminuire drasticamente l’utilizzo d fitofarmaci.
3) Basta perdere tempo a parlare di nucleare. Le energie rinnovabili sono pronte all’uso, pulite e meno costose. Il nucleare di IV generazione, invece, ancora non esiste. Affidiamoci ai fatti e lavoriamo per incentivare una capillare diffusione delle rinnovabili.
4) Il nostro Paese non si è dotato di un piano di adattamento al clima. Basta rincorrere le emergenze, serve che il Paese si doti di misure strutturali attraverso le quali fare pianificazioni di lungo periodo. Il dibattito politico e quello istituzionale si perda in chiacchiere.
5) I Paesi più avanzati, a partire dall’Italia, aumentino i propri impegni di riduzione delle emissioni climalteranti e garantiscano un adeguato sostegno finanziario all’azione climatica dei Paesi più poveri. Come per il Covid-19, non si lasci indietro nessuno.
6) Dalle istituzioni arrivi un input più concreto a fare in modo che gli eventi siano davvero sostenibili. Quando la pandemia ci permetterà di tornare a partecipare ad eventi live, dovremo renderli il meno impattanti possibile, diminuendo le emissioni e lo spreco idrico, azzerando l’uso della plastica usa e getta, utilizzando cibo bio e di filiera corta, sostituendo ai supporti cartacei quelli digitali, facendo buona comunicazione ambientale.
7) Lo spreco alimentare è una delle piaghe del nostro tempo: dobbiamo combatterlo, creando alleanze con le realtà locali e facendo in modo che informazione, sensibilizzazione e redistribuzione vadano di pari passo.
8) Sul tema della mobilità sostenibile soprattutto nelle aree urbane serve una ulteriore stretta. Le cittadine e i cittadini per gli spostamenti quotidiani devono poter contare su un sistema di mobilità pubblica e/o condivisa funzionale e accessibile. Dai territori arrivino risposte concrete.
9) Entro l’anno, devono partire i cantieri per la messa in sicurezza di una delle arterie più pericolose del Paese: l’Aurelia. Il pericolo della privatizzazione è scampato ma da troppo tempo si aspetta l’inizio dei lavori, a partire dai tratti più pericolosi.
10) Le istituzioni, ad ogni livello, si dotino di strumenti e strategie comunicative attraverso cui sensibilizzare le cittadine e i cittadini, grandi e piccini, nei confronti dei temi ambientali, anche con l’aiuto delle associazioni che operano in questo settore, a partire dalla lotta alle fake news.
11) Il 2022 sia l’anno della svolta: le risorse del PNRR sono molte, la messa a terra dei progetti dovrà essere all’altezza delle aspettative. Regioni e Comuni dovranno rispettare le linee guida fornite dall’Ue e puntare tutto su ambiente, donne e giovani.
12) L’ultimo obiettivo da raggiungere nel 2022? Sconfiggere il Covid19, affidandosi alla scienza, vaccinandosi e rispettando le regole. Solo insieme riusciremo a vincere anche questa battaglia.

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