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Olio, via al pegno rotativo. Neri (Confagricoltura Toscana): “Boccata d’ossigeno dopo l’aumento dei costi”

Redazione
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Da qualche giorno anche chi produce olio extravergine d’oliva Dop (Denominazione di origine protetta) e Igp (indicazione geografica protetta) può beneficiare del Pegno rotativo, uno strumento finanziario introdotto con il decreto legge Cura Italia per dare liquidità anticipata alle imprese rispetto ai tempi standard necessari per completare il ciclo produttivo.

Una bella notizia per gli olivicoltori toscani, circa 9mila associati che producono la maggior parte degli oli Dop che entrano nelle case dei consumatori e tra i migliori in Italia per la qualità del prodotto.

Finora il Pegno rotativo era stato riservato alle aziende del comparto vitivinicolo, ma con l’implementazione del Sistema informatico agricolo nazionale (Sian), dove sono registrate le operazioni di movimentazione dell’olio, potrà essere utilizzato anche dagli olivicoltori. Così le banche avranno modo di immettere immediata disponibilità economica alle aziende, e di farlo con la massima sicurezza, mentre quest’ultime potranno occuparsi con più tranquillità del prodotto finale e della sua collocazione sul mercato.

“L’opportunità di accesso al credito – spiega il presidente di Confagricoltura Toscana Marco Neri – ha permesso, a pochi mesi dalla sua entrata in vigore, di iniettare oltre 30 milioni di euro di liquidità nelle imprese agricole: il fatto che adesso venga allargata ai produttori di olio è una notizia che ci riempie di soddisfazione. E anche una boccata d’ossigeno perché le nostre aziende – prosegue – sono alle prese con un periodo di difficoltà in cui devono fronteggiare un forte aumento dei costi”.

“A seguito dell’apertura del Pegno rotativo al settore olivicolo – conclude Neri – Confagricoltura ha iniziato una serie di incontri con le banche operanti su tutto il territorio nazionale, così da predisporre le apposite convenzioni che a breve saranno comunicate alle associate, comprese quelle toscane”.

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