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Il sindaco riceve in comune una delegazione ucraina: “Ripudio di guerra e violenze. In campo per dare una mano”.

Redazione
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Il sindaco di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna, insieme al presidente del Consiglio Comunale Fausto Turbanti e all’assessore al sociale Sara Minozzi, ha ricevuto don Vitaliy Perih, cappellano degli ucraini greco-cattolici di rito bizantino in provincia, e la signora Anastasiya Shtayura, rappresentante della comunità ucraina di Grosseto.

“Ho voluto incontrare don Vitaliy e la signora Shtayura – dichiara Vivarelli Colonna – per esprimere a nome personale e di tutta l’amministrazione comunale di Grosseto la nostra vicinanza al popolo ucraino che, in questi giorni, sta vivendo l’orrore della guerra e il dramma di un futuro pieno di angosciose incognite. Oggi più che mai, come popolo italiano e come singoli cittadini, abbiamo il dovere di gridare il nostro no alla guerra ed essere pronti a porgere la mano a chi soffre. Un “no” che è espresso chiaramente anche nell’Articolo 11 della nostra Carta Costituzionale, che afferma il ripudio della guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli. Il messaggio che ho voluto portare alla delegazione ucraina è stato proprio questo: noi ci siamo”.

Quella di oggi è una giornata fondamentale nell’area del conflitto, con Russia e Ucraina che iniziano a parlare di pace. Il sindaco, don Vitaliy e la signora Shtayura hanno voluto sottolineare l’importanza del momento con un gesto simbolico: “Stiamo vivendo ore cruciali – aggiunge Vivarelli Colonna – che ci diranno se i negoziati appena iniziati potranno avere l’esito che tutti ci attendiamo. Proprio per questo, abbiamo dato un segnale di buon auspicio facendo volare dalle finestre del palazzo comunale tre colombe addestrate, simbolo universale di pace e di concordia tra i popoli.

Da giorni – aggiunge il sindaco – siamo attivi nel mettere a punto numerose iniziative. Come ho avuto modo di affermare, siamo pronti e a disposizione per fare la nostra parte, insieme a Diocesi, Prefettura, Protezione Civile e Asl, all’interno del sistema di accoglienza che, a livello europeo e nazionale, è in corso di organizzazione.  Nel frattempo, offriremo sin da subito il nostro contributo: proprio in queste ore è in corso di attivazione un conto corrente per chiunque voglia dare una mano, il cui ricavato andrà in favore della comunità ucraina: un modo per impegnarci direttamente, un aiuto subito per chi soffre. Sono pronto a mettere a disposizione me stesso, la struttura che rappresento, per sostenere con affetto e forza chi f

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