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Cooperative di comunità, nasce la rete Borghi Futuri: “Grande opportunità di sviluppo”

Redazione
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“Abbiamo seguito fin dall’inizio la nascita di ‘Borghi Futuri’ e crediamo che sia una grande opportunità. Un nuovo livello di interazione tra le cooperative di comunità della Toscana non può che essere considerata un’ottima risposta alle attuali esigenze e un segno che il fenomeno è attuale e in crescita. Da parte nostra non possiamo che continuare a sostenere progetti di questo tipo”. 

A dirlo è Umberto Giorgi, portavoce delle cooperative di comunità di Confcooperative Toscana, dopo la presentazione di “Borghi Futuri”, il primo esperimento a livello nazionale con l’obiettivo di creare una rete che unisca le cooperative di comunità del territorio, per una maggiore prospettiva di crescita economica delle aree interne e montane.

“La loro presenza – continua Giorgi – è fondamentale per lo sviluppo di questi territori e per la rigenerazione delle comunità, portando avanti valori che anche noi sposiamo, come quelli dell’economia civile, che mette al centro le persone. Valori etici per la sostenibilità e la transizione ecologica: azioni che non sono più procrastinabili”.

La Toscana ha un numero altissimo di cooperative di comunità, circa 40 di queste nate a cavallo tra il 2017 e il 2020 dopo i bandi della Regione, di cui una ventina associate a Confcooperative. Fondamentali anche nel periodo della pandemia nel presidiare le aree rurali e più scollegate fornendo servizi essenziali come la distribuzione delle mascherine o attività turistiche nei periodi delle riaperture.

“Non dobbiamo però dimenticare – conclude Giorgi – che la pandemia ha dato un duro colpo a queste realtà, che in alcuni casi hanno dovuto interrompere le loro attività durante il pesantissimo periodo del Covid. Anche per questo le cooperative di comunità vanno accompagnate con misure di sostegno di tipo economico che formativo. In particolare è necessario consolidare le capacità manageriali di chi guida queste coop”.

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