Quantcast

Corte dei Conti: informando il Consiglio, Fausto Turbanti ha semplicemente fatto il proprio dovere

Redazione
4 Min Read
fausto turbanti

In relazione a quanto affermato ieri, nel corso di una conferenza stampa, dal consigliere comunale e già assessore al bilancio Giacomo Cerboni, come gruppo consiliare riteniamo importante evidenziare alcune riflessioni essenziali, soprattutto al fine di ribadire la correttezza e l’estrema trasparenza messe in campo dal Presidente del Consiglio Fausto Turbanti, indirettamente chiamato in causa.
Vogliamo affermarlo con chiarezza: dando lettura, durante il primo Consiglio Comunale utile, delle conclusioni della Corte dei Conti in merito ai consuntivi di bilancio del passato, Fausto Turbanti ha fatto esattamente ciò che doveva. Senza pregiudizi, particolari mediazioni o intenti provocatori, il Presidente ha condiviso in piena trasparenza una comunicazione che la Corte ha inviato non a lui, non al Comune, non a determinati uffici, ma al Consiglio Comunale. Nessuna velata insinuazione, dunque, ma solo un atto doveroso al quale Turbanti era tenuto ad assolvere, nell’assoluto rispetto delle prerogative dell’Assemblea che rappresenta tutti i cittadini di Grosseto. La Corte dei Conti ha, in estrema sintesi, contestato una serie di irregolarità nei consuntivi 2017-2019 tra cui, fra l’altro, la mancanza di un fondo rischi contenzioso, vale a dire di somme accantonate in relazione alle cause pendenti: il Consiglio e la Città avevano il pieno diritto a esserne informati.
Un’esibizione, quella del consigliere Cerboni, che inaspettatamente si reinventa giocoliere tanto è bravo a rigirare la realtà dei fatti.
 Se qualcuno ha attaccato (più volte) gli uffici, questo è stato lui, non certo il Presidente del Consiglio, il quale ha come unica colpa quella di aver svolto le proprie funzioni. Insomma, si strumentalizza il richiamo della Corte dei Conti per colpire l’amministrazione Vivarelli Colonna. Il tutto, in uno scenario surreale in cui chi è stato ripreso dalla Corte dei Conti inizia ad accusare chi a quel tempo non c’era o non ricopriva incarichi interessati dalle censure. Viene da pensare che il dissapore personalissimo del consigliere Cerboni sia la ragione unica di questa sparata fuori luogo: un tentativo inutile, quanto poco coraggioso, di attaccare chi è vicino al sindaco per tentare di ferirlo, cosciente di non essere in grado di farlo apertamente. Da una parte isterismi personali, acuiti dalla contestazione della Corte dei Conti, dall’altra la verità e il primato del bene comune.
Il nostro intento non è quello di addentrarci in temi e questioni specifiche che dovranno essere affrontate nelle sedi opportune, con serenità e spirito di collaborazione. Laddove, tuttavia, si è dato adito a illazioni più o meno evidenti riguardo motivazioni di natura diversa da quelle che effettivamente hanno spinto il Presidente Turbanti ad agire come doveva, crediamo giusto intervenire per difendere le prerogative e i diritti di tutto il Consiglio Comunale, prendendo atto che il consigliere Cerboni ha sempre scelto di polemizzare, peraltro in modo sterile, con figure espressioni della Lista Civica AVC. E questo, politicamente, non può non disturbarci.

Share This Article
Leave a comment

Rispondi