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Grosseto commemora il 79° anniversario del bombardmento di Pasquetta

Redazione
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26 Aprile 1943, Grosseto, Lunedì dell’Angelo. Una Pasquetta ben diversa
da quella che noi, appena qualche giorno fa, abbiamo vissuto nella
tranquillità delle nostre famiglie o insieme agli amici, in un momento
non facile per tante ragioni ma non cupo come divenne proprio quel
lunedì di festa di settantanove anni fa. Quel maledetto 26 aprile, del
tutto inaspettato, arrivò il bombardamento che recise decine di vite
umane, sopratutto donne e bambini, che festeggiavano al luna park
allestito subito fuori dalle mura.

L’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra, come ogni anno, in
collaborazione con la Diocesi e con il Comune di Grosseto, ha
organizzato la commemorazione nella 79esima ricorrenza di quel
drammatico giorno che ha segnato la nostra storia.

Monsignor Cetoloni, Vescovo emerito di Grosseto, ha celebrato nella
Cripta della Basilica del Sacro Cuore, di fronte al Prefetto, al
Questore, al Vicesindaco Fabrizio Rossi e alle massime autorità civili e
militari, la messa in ricordo delle vittime di quell’evento sanguinoso,
sottolineando quanto forte sia il bisogno di pace che esiste ancora oggi
in Europa e nel mondo.

Poco più tardi, al monumento alle vittime di tutte le guerre situato in
prossimità di Porta Corsica, Associazione ANVCG e Comune hanno deposto
una corona di fiori e rivolto il proprio pensiero a quel giorno e alle
vittime civili che rimasero falciate dai mitragliamenti e dagli spezzoni
delle bombe cadute sulla nostra città.

Dal messaggio inviato dal Presidente nazionale della ANVCG Michele
Vigne, emerge forte lo spirito dell’associazione che persino nel suo
statuto “mette esplicitamente in connessione il ricordo dei caduti e
delle sofferenze delle vittime civili di guerra con la promozione della
cultura della pace, auspicando che la conservazione della memoria possa
essere un incentivo per il ristabilimento nelle relazioni tra i popoli
dei superiori principi di giustizia e di umana solidarietà, nel ripudio
di ogni forma di violenza. Purtroppo, dalla fine della seconda guerra
mondiale ad oggi, queste parole hanno sempre conservato la loro
attualità, perché il mondo non ha mai conosciuto una vera epoca di pace
come stiamo constatando ora con il sanguinoso conflitto in Ucraina, la
guerra fa purtroppo sempre parte della nostra vita e della nostra
quotidianità.”

Anche il vicesindaco di Grosseto Fabrizio Rossi ha ricordato come “nel
rendere omaggio alle nostre vittime, nel ricordare il loro sacrificio
come abbiamo fatto stamattina anche nel luogo simbolo della Cripta della
Basilica del Sacro Cuore, si deve cogliere l’occasione per rivolgere un
pensiero a chi, ancora oggi, ancora in Europa, sta perdendo la vita per
una guerra assurda come quella che si sta consumando in Ucraina. Quelle
stesse speranze e quegli stessi sogni di un tempo vengono spezzati anche
oggi, come vediamo ogni giorno con i nostri occhi. Il dolore non ha età,
la guerra, nonostante il trascorrere del tempo, si presenta di fronte a
noi con il suo identico carico di morte e disperazione. Il prezzo più
alto, allora come adesso, è proprio quello che pagano i civili, specie i
bambini, coloro che vengono trascinati nelle spirali di odio, morte e
violenza senza volerlo, senza esserne consapevoli.”

“Anche quest’anno si è reso omaggio” – ha concluso Rossi – “in
raccoglimento, preghiera e riflessione, alle donne, agli uomini, ai
bambini della nostra Grosseto rimasti vittime dell’assurdità della
guerra, levando così alta ancora una volta la nostra più dura condanna
nei confronti di ogni forma di violenza.”

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