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“Chi pagherà per l’Assassinio dello zio Arnaldo?”

Redazione
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“In questi giorni di soleggiato calore primaverile la natura fiorisce, gli alberi germogliano e gli animali si risvegliano dal lungo letargo. A far loro compagnia c’è l’amministrazione comunale uscente di Campagnatico guidata dal sindaco Luca Grisanti che, dopo ben quattro anni di sonno pesante, si è resa conto all’improvviso che il mandato di governo sta per scadere.
Ecco quindi che in queste ultimi mesi febbrili prima delle elezioni si è messa in tutta fretta a cercare un minimo di credibilità con cui presentarsi ai cittadini per chiedere il loro voto.

D’altronde sarebbe parso brutto andare a raccontare alla gente di essersi svegliati da poco e di non aver avuto tempo di fare assolutamente nulla.
Peccato però che la fretta non solo sia cattiva consigliera, ma anche causa di danni ingenti quando, senza un briciolo di programmazione né preparazione, ci si decida proprio all’ultimo momento di fare un po’ di cose a caso.

Ed è proprio il caso del parco di Mercatale la dimostrazione plastica di come, la fame di consenso, e la paura di prendere un sonoro ceffone dagli elettori, abbia fatto sì che la giunta Grisanti infliggesse una profonda ferita al nostro territorio.I lavori di sistemazione dell’area infatti, condotti senza criterio, né metodo, hanno lacerato irreversibilmente le radici della pianta monumentale posta al centro dell’area, condannandola a morte certa.

Lo “Zio Arnaldo”, così ribattezzato simpaticamente dai cittadini che oramai da sempre gli si erano affezionati, ha visto nei lunghi decenni di vita generazioni di campagnatichesi nascere, crescere e godere, in periodi come questi, della sua ombra e delle sue chiome frondose. Non era solamente un simbolo del paese, ma un membro reale della nostra comunità.

Oggi, purtroppo, dobbiamo rassegnarci all’idea della sua perdita e della sua rimozione.

E chi pagherà per tutto questo?

Eppure sarebbe bastato che l’intervento fosse stato eseguito con personale e mezzi adeguati, vista la particolare attenzione che la circostanza richiedeva. Si è invece preferito utilizzare un escavatore, (recidendo e asportato 3 rimorchi di radici) probabilmente pensando che così l’intervento si sarebbe concluso in minor tempo e ci sarebbe stato modo di scattare delle foto da pubblicare sui social per far credere a qualche sprovveduto che l’efficienza della macchina amministrativa, anche se tardivamente, si era messa finalmente in moto.

Questa tipologia di intervento, apparentemente semplice, richiede un giusto bilanciamento di tempi e competenze. Elementi che in questo caso sono del tutto mancati. Conosco benissimo le modalità realizzative di una simile opera, visto che l’intera area, così come la conosciamo oggi, venne ristrutturata e resa fruibile dalla mia amministrazione. L’impianto di irrigazione, la pavimentazione del piazzale centrale e dei vialetti, l’impianto di illuminazione, i giochi per bambini, le fioriere, le panchine, il prato all’inglese sono il frutto di una precisa fase progettuale e di una precisa fase operativa. Non certo di improvvisazione.

Ci auguriamo che episodi del genere non capitino più e che finalmente il nostro paese venga restituito alle mani esperte e competente che merita”.


(Elismo Pesucci – Candidato a sindaco del comune di Campagnatico)

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