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Lolini (Lega): “Contro la siccità facilitare in tempi rapidi la creazione di invasi per uso agricolo”

Redazione
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“Facilitare in tempi rapidi la creazione di invasi ad uso agricolo”. E’ l’appello che il deputato e commissario regionale della Lega Salvini Premier Mario Lolini rivolge al Governo, ma anche alla Regione, a fronte della grave crisi idrica. “Da imprenditore agricolo di un settore come quello del riso che, soprattutto nel Nord Italia è in ginocchio a causa della mancanza di acqua – sostiene Lolini che è membro della commissione agricoltura- rivolgo un appello sentito sia al Governo che alla Regione di rendere sempre più snelle le procedure di realizzazione di invasi ad uso agricolo. Come Lega peraltro nel Consiglio Regionale della Toscana, proprio nelle scorse settimane, abbiamo visto approvare una nostra mozione in tal senso, così come oggi lo stesso presidente Giani ragiona sulla stampa di una modifica dell’attuale legislazione. Ci auguriamo che questo possa avvenire in tempi rapidi. In Parlamento e nei rapporti con il Governo continuiamo a fare la nostra parte per non veder collassare definitivamente l’intero settore primario”. Lolini guarda agli invasi per agricoltura, ma non solo. “Oggi – sostiene l’esponente del Carroccio- a fronte dei cambiamenti climatici bisogna tornare a ragionare anche di invasi più grandi, che si possano rivelare utili sia in ambito agricolo che di approvvigionamento idrico ad uso potabile, magari caratterizzati dalla possibilità di produzione di energia idroelettrica. Bacini imbriferi da realizzare sui corsi d’acqua principali, o, ancora meglio, sugli affluenti, in modo che si possano regimare le acque in autunno e in inverno per arginare i rischi dovuti alle improvvise piene derivanti dalle cosiddette ‘bombe d’acqua’, ma anche per evitare quella dispersione di un bene prezioso che poi viene a mancare nei periodi di siccità. Così come sarebbe opportuno ragionare in termini di recupero attraverso invasi delle cave dismesse che lo consentano. Da qui un appello a livello istituzionale affinché si agisca e lo si faccia con grande rapidità, perché il rischio è che l’agricoltura italiana, già colpita dall’aumento dei costi di produzione, collassi definitivamente”.

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