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Interrogazione su via Roma. Grosseto Città Aperta: il comune non ha una politica di sicurezza urbana

Redazione
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l Comune di Grosseto non ha alcun progetto per affrontare in modo strutturale la condizione di degrado e insicurezza che da tempo affligge via Roma e, negli ultimi anni, si è progressivamente estesa ad altre aree: da palazzo Cosimini al palazzo ex-Rama, ed ancora avanti fino al parcheggio sotterraneo del Campo Amiata, solo per rammentare le situazioni di maggiore gravità.

Così può sintetizzarsi la risposta che, nel Consiglio comunale odierno, l’Assessore alla sicurezza ha fornito all’interrogazione presentata da Grosseto Città Aperta in merito alla situazione di via Roma che, solo pochi giorni fa, ha costretto il Sindaco a emanare addirittura un’ordinanza straordinaria che restringe la vendita di alcolici per un periodo di sessanta giorni.

L’Assessore non ha fatto altro che riportare il bollettino delle attività di controllo svolte dalle forze dell’ordine, con numeri che non fanno che confermare come la situazione sia ormai sfuggita di mano, tanto che – apprendiamo –l’unica ipotesi di lavoro sarebbe quella di rendere di fatto permanente l’ordinanza ‘no alcol’ per un intero quartiere, compreso tra via Manetti e via Tripoli da un lato e la Stazione dall’altro.

E poi – ci domandiamo – l’intera città?

E’ una resa senza condizioni al dilagare del degrado, è il fallimento della politica che si accontenta di tappare i buchi senza fare ciò che le compete: prendere in mano i problemi.

E’, molto più concretamente, la – ingiustificabile – non attuazione da parte del Comune di quei progetti di sicurezza urbana integrata che combinano interventi di natura preventiva e sanzionatoria con interventi che favoriscono la creazione di spazi urbani vivibili mediante la riqualificazione urbanistica e sociale delle aree degradate. In altre parole migliorare le condizioni di sicurezza agendo sui fattori di marginalità e di esclusione sociale, sull’animazione degli spazi pubblici, sulla rivitalizzazione degli spazi commerciali con finalità di presidio delle aree urbane.

Progetti che impongono un approccio articolato perché, ad esempio, le problematiche di via Roma sono diverse da quelle di palazzo Cosimini, che coinvolgono in gran parte giovani minorenni, e dunque occorrono risposte diversificate attraverso la messa in rete, a fianco della Polizia Municipale, degli assessorati ai servizi sociali ed ai servizi educativi così come degli assessorati al commercio e all’urbanistica.

Peraltro la nostra regione vanta una delle leggi più avanzate in materia, la n. 11/2020, che offre alle amministrazioni comunali un consistente supporto in termini sia di programmazione che di risorse economiche. A maggior ragione è ingiustificabile che, ad oggi, il Comune di Grosseto non abbia elaborato una politica di sicurezza urbana, lasciando i privati cittadini soli a doversi inventare soluzioni.

Pensiamo alla mai troppo compianta esperienza di EdicolAcustica, che per anni ha animato e presidiato piazza Ferretti o, più di recente, alla bella iniziativa dedicata a bambini e genitori promossa dal bar del palazzo Ex-Rama.

Ma pensiamo anche alle scelte, sbagliate, di politica urbanistica compiute dall’amministrazione Vivarelli Colonna, che ha ulteriormente indirizzato lo sviluppo urbano verso le periferie, con il via libera a nuovi quartieri dormitorio e nuovi supermercati, favorendo il processo di desertificazione, e di degrado, dei quartieri della città.

Occorre una inversione di rotta, immediata e sostanziale, per il bene della nostra città.

Carlo De Martis, Capogruppo di ‘Grosseto Città Aperta’ nel Consiglio comunale di Grosseto

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