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Ulmi (Lega): “Dalla Regione accanimento contro i sorveglianti idraulici. Per l’alloggio richieste cifre di affitto o di alienazione da libero mercato. E’ bene
fermarsi e avviare una fase di concertazione”

Redazione
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Sugli alloggi dei casellanti idraulici la giunta regionale sta sbagliando e verso di loro si registra un accanimento che non comprendiamo. E’ bene fermarsi ed avviare una fase di concertazione, a tutela del ruolo degli stessi, ma anche del patrimonio immobiliare regionale”. I consiglieri della Lega Andrea Ulmi, come primo firmatario, Elena Meini, Marco Casucci e Luciana Bartolini si schierano al fianco dei casellanti idraulici, nella vertenza sugli alloggi, che da tempo li sta opponendo alla Regione Toscana. La questione era già stata oggetto, qualche mese fa, di un’interrogazione in cui l’assessore Monni aveva rassicurato sull’iter di alienazione o assegnazione degli alloggi dietro un canone di affitto. Le cifre presentate alle Rsu dei casellanti idraulici, però, sono da libero mercato e non calmierate, come dovrebbe essere per chi, dipendente della Regione, fino a poco tempo fa aveva l’obbligo di risiedere nei caselli idraulici. “Comprendiamo i lavoratori – sostengono i consiglieri regionali della Lega – Non si può presentare loro un canone di affitto elevato, quasi come se si risiedesse in una città. Tanto più che, per quanto tutto sia tecnologicamente avanzato, l’occhio esperto dell’uomo, in un momento di emergenza, resta sempre più affidabile di qualsiasi strumentazione. Inoltre ci sono esperienze, come le case dei cantonieri Anas o le piccole stazioni di Rfi, che dopo essere state svuotate dai dipendenti, nel giro di pochi anni sono andate in rovina. Questo noi vorremmo che non avvenisse con il patrimonio regionale”. Da qui la mozione in cui i consiglieri esprimono una “ferma condanna rispetto al metodo adottato dalla Giunta regionale nei confronti dei rappresentanti sindacali e di tutti i residenti nei caselli idraulici e la propria volontà di supportare e valorizzare i dipendenti regionali che svolgono funzioni di tutela e controllo della sicurezza idraulica”. Soprattutto, però Andrea Ulmi, Elena Meini, Marco Casucci e Luciana Bartolini chiedono alla giunta regionale di “sospendere tempestivamente l’attuale iter in corso, finalizzato alla revisione dei rapporti tra la Regione Toscana ed i residenti nei caselli idraulici, per aprire una fase di concertazione finalizzata alla valorizzazione del patrimonio regionale, tenendo sempre ben presente sia la funzione pubblica che svolgono i caselli idraulici e chi li abita sia, nei casi in cui risulti evidente il superamento della necessità di un presidio umano, la inderogabile opportunità della definizione di un canone concordato che superi e deroghi la mera logica di mercato”.

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