Debutta l’associazione culturale Grosseto Città Aperta, ispirata al mantra bianciardiano

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Nata a Grosseto una nuova associazione che fa riferimento al gruppo facebook Grosseto Città Aperta

Si è costituita l’associazione Grosseto Città Aperta, un cantiere di elaborazione politico-culturale per scelta e vocazione “aperto ai venti e ai forestieri”. Un luogo di confronto aperto a quanti avvertono che è il momento di scrollarsi di dosso il torpore accumulato in questi anni. Un laboratorio per provare a migliorare Grosseto e il suo futuro con un rinnovato dinamismo economico e nuove prospettive culturali.

La prima assemblea dell’associazione ha eletto quale presidente Carlo De Martis che potrà mettere a disposizione l’esperienza maturata sui banchi del Consiglio comunale di Grosseto. Al suo fianco un nutrito Coordinamento composto da Valentina Detti, Michele Agostini, Debora Giomi, Giammarco Bragagni, Valerio Entani, Giovanni Fontana Antonelli, Simonetta Grechi, Luca Merelli, Katia Signorini, Fabio Sonzogni, Fabio Tognetti e Linda Venturi.

Grosseto Città Aperta è un esperimento, condotto su sei tavoli di lavoro (dall’urbanistica alle politiche sociali, dall’ambiente alle attività produttive, dai servizi educativi alla cultura) e un gruppo Facebook che in poco tempo ha raggiunto 3.000 partecipanti offrendo sempre nuove idee, spunti e temi di discussione.

«Grosseto Città Aperta – sottolinea il presidente, Carlo De Martis – è impegno civile e culturale, è rispetto reciproco ma anche rispetto dei saperi e delle competenze. Grosseto Città Aperta è dichiaratamente progressista e antifascista, impegnata a contrastare ogni deriva xenofoba, omofoba, sovranista e populista.

Un impegno pronto a tradursi in proposte e progettualità per la Grosseto di domani, che proprio in questi mesi si va costruendo in vista della prossima scadenza elettorale. Con l’auspicio di un serio rinnovamento nel governo del nostro Comune».

Questi sono stati anni in cui c’è chi ha lavorato più per dividere che per aggregare, e ha investito più sull’immagine che sulla sostanza.

«Quella che ci manca, e che vorremo contribuire a realizzare – aggiunge De Martis – è una città più inclusiva, sicura e accessibile. Una città più partecipata, resiliente e sostenibile. Che si sviluppi insieme alle sue frazioni ed assuma il ruolo di centro di relazioni rispetto all’intero ambito maremmano. Territorio da ricostruire attraverso un’idea organica di sviluppo che da troppo tempo manca, e che oggi è più che mai indispensabile per intercettare e impiegare al meglio le risorse che arriveranno dal Recovery fund. Grosseto deve divenire un luogo ‘facile’ per fare impresa, specialmente per i giovani e a cominciare dal manifatturiero e dal terziario avanzato, settori ad alto valore aggiunto che potrebbero completare un sistema economico che oggi poggia pressoché esclusivamente su commercio, agricoltura, servizi e turismo.

Gli effetti della pandemia temiamo che ancora devono farsi vedere e per questo occorrerà predisporre una rete di protezione sociale, perché una comunità è tale se sa prendersi cura delle fragilità di ciascuno, se comprende l’importanza di investire su chi ha bisogno di rialzarsi.

Allo stesso modo Grosseto deve farsi comunità educante, per tornare ad essere un’eccellenza nell’offerta dei servizi educativi per l’infanzia e per garantire il benessere e la crescita delle ragazze e dei ragazzi.

Una delle prime iniziative che vogliamo prendere è la convocazione degli “Stati generali della cultura”, insieme ad una ‘mappatura’ dei beni comuni, delle vulnerabilità, dei luoghi della memoria e della cultura. Perché pensiamo che un vero e proprio “piano comunale per lo sviluppo della cultura” costituisca una delle priorità per chi amministrerà il nostro Comune per i prossimi cinque anni».

Grosseto Città Aperta è partecipazione, e per questo la sua nascita è al tempo stesso un invito ad aderire e dare un contributo fatto di idee, ma anche di tanta passione.

Per informazioni e adesioni inviare un messaggio a grossetoaperta@gmail.com oppure sulla pagina Facebook Grosseto Città Aperta.

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