La strada per Siena di Valerio Pizzuti candidato sindaco di Grosseto

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Sono molti anni che i grossetani richiedono collegamenti efficienti migliori verso Siena e Firenze. Le ragioni le abbiamo ripetute tutti molte volte, sarebbe troppe da elencare e sono tutte valide.

Ma la strada per Siena resta una grande incompiuta, dobbiamo prenderne atto e moderare la velocità in molti tratti.

Una situazione della viabilità che può essere mutuata su molti altri piani, non ultima la politica. A Grosseto, a esempio, per contendere il ruolo di sindaco ad Antonfrancesco Vivarelli Colonna, ci sono due diverse visioni e due diverse alleanze. Il PD ha scelto un abbraccio con ciò che resta del Movimento 5 stelle, Italia Viva segue coerentemente un percorso avviato con le elezioni regionali e si è alleata con Azione di Calenda e Partito Socialista.

Queste diversità non si possono azzerare come non si azzerano con un colpo di spugna le curve tra Grosseto e Siena. Se per il seggio senatoriale di Siena è stata scelta da Italia Viva la strada dell’appoggio a Letta, la stessa cosa non deve necessariamente succedere a Grosseto. Bisogna saper distinguere i piani e, pur viaggiando su binari paralleli nell’ambito del centro sinistra, a volte, marcare le differenze è utile a fare chiarezza. Ricordare le scelte politiche delle stesse persone che siedono ora in Consiglio Comunale per il M5S e che favorirono l’elezione dell’attuale sindaco, non è un peccato. I trasformismi, le campagne d’odio, le menzogne che il M5S ha usato nella sua azione politica non si cancellano.

Il rapporto proficuo con il Partito Democratico non è in discussione, ma la sua politica di alleanze locali è certamente da noi non condivisa.

La strada di Siena non è, dunque, un modello mutuabile, per lo stesso fatto che non sono paragonabili l’elezione di un senatore con quella di un sindaco.

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