Serietà, dignità, comunione, concretezza

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 Sono gli atteggiamenti con cui in questo momento il liceo Chelli sta affrontando la prova dolorosissima che l’Istituto sta vivendo dopo l’incidente nel quale sono rimasti coinvolti tre studenti che tra pochi giorni, assieme ai loro compagni, avrebbero dovuto sostenere l’esame di maturità.

“Abbiamo deciso – spiega la preside Paola Biondo – di tenere aperta la scuola sia la mattina che il pomeriggio per aiutare i ragazzi ad affrontare questo momento difficile. In ospedale ci sono tre loro compagni che stanno lottando e noi, qui, abbiamo il dovere di coltivare la speranza e di essere forti. E’ una prova per tutti, ma stiamo cercando di aiutare i ragazzi anche in questa circostanza a ricordarsi che sono comunità e che insieme possono scoprire qualcosa in più del senso vero del dono grande della vita”.

Anche stamane gli studenti della quinta si sono ritrovati con alcuni insegnanti e lo faranno anche per l’intero pomeriggio, così come nei prossimi giorni. “Avevamo programmato di dedicare le mattinate di questa settimana ad un ripasso delle materie d’esame – spiega ancora la preside – Abbiamo deciso di trasformare questa iniziativa, allungandola anche al pomeriggio, perchè i ragazzi hanno bisogno in questo momento di non essere soli a gestire emotivamente quanto accaduto”.

Domenica pomeriggio è stata celebrata una Messa da parte di don Pier Mosetti, uno dei due insegnanti di religione del liceo, che poi in serata, assieme alla preside, ha raggiunto l’ospedale Le Scotte per portare la vicinanza della scuola alle famiglie dei ragazzi.

I compagni di classe, poi, stamane hanno ricevuto la visita del vescovo Giovanni, che si è fermato con loro alcuni minuti per incoraggiarli e hanno preparato un cartellone, firmando con le loro dediche e i loro nomi un pallone da calcio, per incitare i tre amici – tutti sportivi professionisti – a giocare con determinazione la loro “partita” più importante.

“La scuola in questo momento sta facendo quanto le compete per sostenere i suoi studenti, con la serietà che serve in questi momenti in cui c’è comunque da affrontare una prova d’esame e una prova di vita e di maturità umana”.

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