Si è concluso nelle scorse settimane il progetto “Cuore@miata” che ha visto fare sistema aziende private, istituzioni pubbliche e università. Venerdì 14 ottobre, i risultati saranno presentati in Sala Cred all’Unione dei Comuni Montani Amiata Grossetana

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In Toscana, più precisamente sul Monte Amiata, è nato e si è sviluppato Cuore@miata, un progetto di agricoltura sociale finanziato dal Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 della Regione Toscana, Sottomisura 16.9 “Diversificazione attività agricole in attività riguardanti l’assistenza sanitaria, l’integrazione sociale, l’agricoltura sostenuta dalla comunità”. Il progetto si è articolato negli anni 2021 e 2022 e ad oggi rappresenta per l’Amiata il primo progetto di sperimentazione di Agricoltura Sociale messo a punto e portato avanti per un lungo periodo grazie a una rete di partner tra loro distinti ma dalle competenze complementari. Coordinato dallo Studio Tecnico Agricis, il progetto ha potuto avvalersi dell’esperienza scientifica dell’Università di Pisa – Dipartimento di Scienze Veterinarie, di partner istituzionali come l’Unione dei Comuni dell’Amiata Grossetana (Capofila del progetto), dell’esperienza in materia di agricoltura sociale di Sds COeSO (Società della salute delle zone Amiata Grossetana, Colline Metallifere e Grossetana) e del contributo professionale de Il Quadrifoglio Gruppo Cooperativo che da oltre vent’anni fornisce servizi per il sociale sul monte Amiata e che in questo caso ha impiegato i suoi educatori professionisti. Cuore@miata ha mirato ad inserire alcune aziende agricole nel comparto dell’agricoltura sociale a supporto della rete dei servizi, non a caso un ruolo centrale lo hanno svolto l’azienda agricola e fattoria didattica di Francesco Monaci, situata a Castel del Piano, l’azienda agrituristica Bellavista di Anna Barbara Demontis e infine, l’azienda agricola biologica di Rachele Vangi, queste ultime due situate nel comune di Seggiano.

A questo progetto di agricoltura sociale hanno partecipato 10 persone con differenti situazioni di svantaggio, tutte individuate mediante un lavoro coordinato dalla Sds COeSO con i servizi della Usl Toscana Sud – Est.

Cuore@miata, fin dalla sua fase di progettazione, si è prefissato diversi obiettivi: incrementare l’autonomia degli utenti coinvolti, migliorare le loro abilità relazionali e manuali e potenziare le competenze comunicative, cognitive ed espressive di ognuno di loro. Il progetto ha puntato anche a valorizzare la comunità amiatina rurale da un punto di vista sociale ed economico, attraverso la promozione dello sviluppo di relazioni e dell’inclusione sociale nel lavoro comune, oltre che la valorizzazione di risorse agricole e rurali. Non meno importante è stato promuovere modalità innovative d’inclusione di soggetti a più bassa contrattualità che vivono nel territorio dell’Amiata e favorire la crescita della reputazione del sistema d’impresa attraverso la diffusione di attitudini imprenditoriali orientate verso la responsabilità sociale.

Insomma, l’Amiata è stato il primo vero banco di prova di un progetto di agricoltura sociale diffuso nel territorio, nato dall’esperienza del Tavolo decennale di Agricoltura Sociale denominato Amiata Responsabile, spalmato in un periodo di tempo dilatato (novembre 2021 a giugno 2022) e in grado di produrre risultati tangibili negli utenti che hanno partecipato.

“Il progetto è stato accolto positivamente sia dai ragazzi che hanno partecipato che dalle loro famiglie – commenta Cecilia Chiappini, assistente sociale di Coeso SdS Società della Salute –. Lo step successivo è quello di riuscire a finalizzare il percorso con un impegno continuativo anche oltre il periodo del progetto e la vera sfida è farlo all’interno di territori “interni e periferici”, come è il Monte Amiata”.

“Si è trattato di un vero e proprio banco di prova per questo genere di attività – commenta Giovanni Alessandri, dello Studio Agricis e coordinatore del progetto– . Sono state messe in gioco esperienze diverse, pensiamo all’Unione dei Comuni, Università, Coeso, cooperative e aziende agricole; i diversi partner hanno lavorato insieme mettendosi in rete e superando anche le difficoltà del periodo, ricordiamo infatti che il progetto si è svolto in piena pandemia. I partner hanno fatto sintesi delle proprie competenze. È stata un’esperienza formativa anche per le aziende agricole che si sono misurate con attività laboratoriali alternative a quelle classiche ma che, siamo sempre più convinti, possono rappresentare la crescita di nuove professionalità interne, legate alle attività di agricoltura sociale. A questo progetto ne abbiamo fatto seguire un altro, gemello, che sta portando avanti la Cooperativa di Comunità Il Borgo “Rigenerazioni Montelaterone”.

Per parlare di tutto questo e in maniera più approfondita, è stato organizzato venerdì 14 ottobre, dalle 9.30 alle 13.30, in Sala Cred dell’Unione dei Comuni dell’Amiata Grossetana il convegno conclusivo dal titolo “La sperimentazione dell’agricoltura sociale nei territori interni”. Introdurranno la giornata Jacopo Marini (sindaco di Arcidosso), Daniele Rossi (presidente dell’Unione dei Comuni dell’Amiata Grossetana), Giovanni Alessandri (coordinato del progetto). La presentazione del progetto è affidata a Francesco Di Iacovo (coordinatore scientifico del progetto), mentre le relazioni tecniche saranno affidate a Roberta Moruzzo e Giulia Granai ((Università degli Studi di Pisa), Eleonora Alfieri (Il Quadrifoglio Gruppo Cooperativo), Cecilia Chiacchipini (CoeSo – SDS Grosseto) e Stefania Cassani (Cooperativa di Comunità Il Borgo per il progetto Rigener-azioni Montelaterone). Seguiranno le tre aziende agricole coinvolte in Cuor@miata e infine le conclusioni saranno affidate a Daniele Visconti (Dirigente Direzione Agricoltura e Sviluppo Rurale Settore gestore della programmazione leader. Attività gestionale sul livello territoriale di Siena e Grosseto – Regione Toscana).

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