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Emanuele Perugini: “A Grosseto continua a mancare la politica”

Redazione
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Emanuele Perugini, del Polo Civico per Grosseto, ritiene che a Grosseto continui a mancare la politica.

“Non i politici, beninteso, soprattutto quelli di professione o che ambiscono a diventarlo – spiega Emanuele Perugini – sempre attenti a mettersi dalla parte del presunto vincitore per non rovinare il proprio successo personale. Manca la politica vera e propria, quella che dovrebbe tutelare gli interessi di tutti”.

Quanto sta accadendo nella scuole grossetane, dove agli atavici ritardi nelle manutenzioni si sono sommati i problemi della DAD è sotto gli occhi di tutti, ma a quanto pare la politica trova più comodo far finta di non vedere i problemi su cui occorre lavorare per poterli risolvere.

“La storia del bambino bullizzato per anni, per i quali il Ministero dell’Istruzione è stato condannato a risarcire la famiglia solleva questioni che nessuno vuole sentire – prosegue Perugini – I bulli che fine hanno fatto? Sono mai stati presi provvedimenti a loro carico? E’ stato fatto in adeguato lavoro di recupero o sono ben incistati nella nostra società? (….magari sono andati ad ingrossare il numero dei vandali che periodicamente assaltano il centro storico, sarebbe interessante saperlo…).

Le loro famiglie come si sono adoperate?”.

Tutti interrogativi che la politica locale non intende porsi, maggioranza e opposizioni in sintonia, perché le risposte non gli gioverebbero, però gioverebbero ai cittadini.

“L’altro caso, il “caso bidella”, forse è meno grave, ma più chiarificatore nel rapporto della società con la politica – racconta Emanuele Perugini – I genitori che recentemente si sono recati in cabina elettorale lo hanno fatto perché la politica locale rappresentasse i loro interessi collettivi, ma nonostante abbiano dato vita ad un’azione comune a quanto pare a nessuno dei tanti eletti questo viene in mente”.

“A “pensare male” si potrebbe anche sostenere che se il problema fosse sorto prima del voto in tanti si sarebbero fatti avanti per offire il loro sostegno – conclude Perugini – Eppure per combattere il degrado sociale della nostra società non c’è altra strada se non ripartire dall’educazione, ma questa pare non interessi proprio a nessuno”.

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