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Occupazione 7. Un altro spazio si fa arte.

Redazione
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Continua il lockdown e la 7^ OCCUPAZIONE da parte dell’Arte di luoghi iconici e rappresentativi del territorio arriva nell’edificio più antico della Città di Follonica, il Forno San Ferdinando, oggi diventato MAGMA.

Rosso all’esterno, quasi a rappresentare il cuore pulsante delle Colline Metallifere, questo monumento di archeologia industriale custodisce all’interno reperti e testimonianze che narrano la storia dell’industria siderurgica italiana. È un luogo di grande fascino, dove è possibile immergersi nella vita e nel lavoro delle generazioni che ci hanno preceduto.

Con l’idea che anche in tempi di chiusura l’arte non si deve fermare, Galleria Spaziografico porta questa mostra site-specific a occupare lo spazio più misterioso e vitale del MAGMA, la fornace: proprio lì, un tempo, prendevano vita molti manufatti in ghisa di grande eleganza e bellezza… e ora altre opere, con altre forme, vengono allestite negli ambienti museali che attendono il ritorno del loro pubblico appassionato.

La presenza di cento lavori su carta di trentanove autori apre un dialogo tra i creativi di ieri e di oggi: il materiale duro, pesante, che deve essere fuso per prendere forma fa posto a leggeri fogli bianchi su cui le opere sono solo riprodotte, non si possono nemmeno toccare!

Opere che invadono l’ambiente, che occupano una posizione strategica… sono lì per ricordarci che la creatività non si fa sommergere dagli eventi della storia e che, nel mondo, c’è sempre l’artista che continua a creare un qualcosa che prima non esisteva, per portarlo in superficie, sotto gli occhi di tutti.

Una storia che ci mette in contatto oggi con un’umanità profondamente ferita e smarrita, tuttavia in grado, anche nei momenti più difficili, di esprimere le proprie emozioni, i propri desideri, la propria capacità di vedere il mondo con gli occhi dell’immaginazione.

Ecco allora che OCCUPAZIONE 7 recupera la passione delle persone che qui hanno lavorato e creato, per evidenziare che presto nel Museo tornerà a camminare un pubblico ammirato e curioso, passo dopo passo, uno dopo l’altro, come la presenza di queste opere adesso sta a testimoniare.

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