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Biogas, Grosseto disciplina la materia

Redazione
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Firmato oggi il protocollo volontario tra Comune di Grosseto e impianti di biogas del territorio comunale: l’obiettivo è normare l’uso del biogas al fine di risolvere i problemi relativi agli odori.

“Dalle analisi compiute negli anni sul territorio in collaborazione con Enti e associazioni e organi di controllo – dice il sindaco di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna – risulta che le principali cause dei cattivi odori, percepiti in particolar modo in alcune zone della città, siano da attribuire alla gestione legata alla lavorazione della sansa delle olive bruciate, caratteristica in parte “accettata” dal territorio in quanto legata alle tradizioni, e alle ripuliture degli allevamenti, problema maggiormente sentito e segnalato più frequentemente come fastidioso per le maleodoranze percepite anche nei centri abitati. In assenza di una legislazione regionale, il Comune di Grosseto – dopo mesi di ascolto e concertazione – ha individuato una serie di buone pratiche agronomiche, che permetteranno di gestire gli odori, proprio attraverso questo protocollo volontario, di concerto anche con le associazioni di categoria. Un risultato di cui andiamo fieri e che porterà senza dubbio delle migliorie per l’intero territorio, diventando anche un riferimento a livello regionale. Questo grazie alla struttura comunale, che – con grande professionalità – ha saputo trovare un punto di incontro tra le parti e definire i contenuti di questo accordo, con tanti incontri e garantendo massima partecipazione”.

Ecco i firmatari del protocollo:

– SAN LORENZO GREEN POWER s.r.l. con sede a Grosseto, via Aurelia Antica 50 e rappresentata dal Sig. Tommaso Becagli;

– S.I.T.E. s.r.l. – SOC. IMM. TOSCO EMILIANA con sede a Firenze, Lungarno Amerigo Vespucci 24 e rappresentata dalla Sig.ra Fichera Teresa;

– FUTURA ENERGIA società agricola a r.l., con sede a Brescia, Via della Bornata 42 e rappresentata dal Sig. Marco Poltri;

– FER ENERGIA società agricola a r.l. con sede a Brescia, Via della Bornata 42 e rappresentata dalla Sig.ra Sara Maina;

– AGRI ENERGIA ISTIA società agricola s.r.l. con sede a Parma, Strada Carlo Farini 1 e rappresentata dal Sig. Alfredo Azzoni;

– SOC. AGRICOLA CAMPOPIANO s.n.c. con sede a Grosseto, Corso Carducci 6 e rappresentata dal Sig. Amedeo Vasellini;

– SOC. AGRICOLA ROGAIE ENERGIA società semplice con sede a Grosseto, Podere Le Rogaie, Loc. Barbaruta e rappresentata dal Sig. Giulio Borgia;

– QUERCIOLO SOCIETA’ AGRICOLA DI PALLINI GUIDO & C. s.n.c. con sede a Grosseto, Corso Carducci 73 e rappresentata dal Sig. Guido Pallini;

In qualità di gestori degli impianti a biogas siti nel Comune di Grosseto si impegnano – con la premessa di essere in una fase di attesa di normativa statale e regionale e fermo restando il rispetto da parte dei gestori dei contenuti, prescrizioni, limitazioni e adempimenti previsti dalla normativa vigente per la salvaguardia dell’ambiente dall’inquinamento – a:

a. Eseguire la caratterizzazione del digestato, sia quello Agrozootecnico sia quello Agroindustriale almeno due volte l’anno, al fine di valutarne la forza concimante e verificarne il rispetto dei contenuti indicati nel DPRG n. 3/R del 2018 e del DM 5046 del 2016 ed eventuali successive integrazioni e modifiche.

b. In fase di utilizzo agronomico, eseguire prontamente la lavorazione meccanica del terreno approntando, nell’ambito della gestione aziendale, un cantiere di lavoro dove la distribuzione sui campi del digestato solido avvenga in contemporanea con le operazioni di interramento, condizioni metereologiche permettendo; tale prescrizione vale anche per la distribuzione del digestato liquido.
c. La programmazione delle operazioni di spandimento del digestato sia solido che liquido dovrà avvenire nel rispetto dei quantitativi di azoto a campo per ettaro anno previsti dalla normativa, tenendo conto delle previsioni meteorologiche, delle eventuali sospensioni lavorative e delle capacità di stoccaggio dell’impianto.

d. Non utilizzare il digestato su colture foraggere nel mese precedente lo sfalcio della coltura.
e. Privilegiare, per una minore emissione odorigena in atmosfera, ove possibile, l’ottenimento di digestato solido, opportunità questa da riferirsi alle matrici di alimentazione. In presenza di digestato liquido, usare dispositivi di distribuzione a bassa pressione, utilizzando preferibilmente idonei interratori; in presenza di digestato solido, privilegiare l’utilizzo di carri spandiletame e/o sistemi similari aventi lo scopo di fare una omogenea distribuzione sul piano di campagna. Sono vietati gli accumuli di digestato solido nei terreni.

f. Prevedere preventivamente, sui terreni adiacenti ai corpi idrici tipicizzati, degli interventi atti a evitare possibili sversamenti accidentali.

g. In presenza di utilizzo, nella dieta di alimentazione dell’impianto biogas, di biomasse notoriamente odorigene, i tempi ed i volumi di stoccaggio dovranno essere i seguenti:
– nel caso di utilizzo di sottoprodotti aventi un approvvigionamento stagionale (es. sanse, ecc.) le quantità di stoccaggio giornaliere sono libere, fermo restando la gestione dello stoccaggio in appositi spazi entro 24 ore dall’arrivo in impianto; per tale attività si dovrà inoltre tener conto delle sospensioni lavorative;

– nel caso di utilizzo di sottoprodotti aventi un approvvigionamento annuale continuativo (es. pollìne e simili), lo stoccaggio provvisorio dovrà essere limitato ad un quantitativo non superiore a 60 metri cubi, fermo restando la priorità della gestione dello stoccaggio immediato nelle tramogge.
Si precisa che non dovranno sottostare alla regolamentazione individuata al punto g. quelle aziende agricole che, oltre all’impianto a biogas, svolgono anche attività di allevamento o che fanno parte di un consorzio o rete di impresa (con soggettività giuridica) costituiti tra due o più soggetti.

Nell’ambito del territorio comunale potranno essere attivate collaborazioni tra aziende agricole con allevamenti e impianti a biogas per l’utilizzazione di polline, con le modalità operative di approvvigionamento e stoccaggio sopra individuate.

Fermo restando quanto sopra esposto, nell’ambito del ciclo produttivo degli impianti, in caso di inconvenienti derivanti dalla manutenzione o da cause di forza maggiore, dovranno essere adottate azioni tese alla mitigazione di eventuali maleodoranze; tali misure dovranno essere rispettate anche in caso di inconvenienti nell’ambito delle normali operazioni di stoccaggio giornaliero dei Sottoprodotti di origine animale (SOA).

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