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Fratelli d’Italia: ‘Con il Ddl Zan, si apre la porta ai reati d’opinione’

Redazione
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“Abbiamo assistito in questi giorni in Senato alla discussione del Ddl Zan, dove per un solo voto non è passata la nostra richiesta di sospensione dei lavori dell’iter parlamentare di una legge, che se approvata, andrebbe contro la libertà di pensiero e d’opinione”, affermano Fabrizio Rossi, coordinatore regionale Toscana e Maria Cristina Rampiconi, responsabile dipartimento Famiglia Grosseto di Fratelli d’Italia.

“Il Ddl Zan, – spiegano Rossi e Rampiconi – nasconde dietro la facciata della discriminazione contro Lgbt, ecc. altri fini, come quello di punire chi la pensa diversamente dalla vulgata lgbt, lasciando così piena discrezionalità ad un giudice di decidere come procedere. Già il nostro ordinamento costituzionale e penale tutela e punisce chi discrimina altre persone, per sesso, razza, lingua, religione e opinioni politiche.”

“Nel testo del Ddl Zan, – commentano i due esponenti di FDI – non si parla di aggravanti, ma di fatto si introducono norme sui reati di opinione. Norme simili, hanno portato ad esempio in Finlandia a casi d’intimidazione nei confronti di persone, come accaduto alla parlamentare Rasanen per aver detto che il matrimonio si fonda sull’unione tra un uomo e una donna o per essersi pronunciata in modo critico su alcuni atteggiamenti relativi alla sessualità”.

“L’opposizione al Ddl, – proseguono Rossi e Rampiconi – o quantomeno la richiesta di modifiche sostanziali all’impianto originario, è sempre stata sostenuta da Fratelli d’Italia e dai partiti di centrodestra, convinti della pericolosa deriva liberticida, che non difende di fatto le persone omosessuali, ecc. peraltro già  tutelate dalle nostre leggi e dall’articolo 3 della nostra Costituzione”.”Pertanto, rimaniamo molto preoccupati dall’ avanzata di questo disegno di legge senza poter prevedere un confronto tra le parti. Confronto, che a nostro avviso, permetterebbe di modificare quegli articoli, che allo stato attuale, mostrano palesi e forti criticità ideologiche, lesive della libera espressione, pensiero e opinione di tutti i cittadini, senza vantaggi per alcuno”, concludono Fabrizio Rossi e Maria Cristina Rampiconi.

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