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La vicenda che ha coinvolto la Sig.ra K.S., addetta alla pulizie presso l’Istituto Falusi di Massa Marittima, rendono necessarie alcune precisazioni

Redazione
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Le dichiarazioni uscite la scorsa settimana su alcune testate giornalistiche in merito alla vicenda che ha coinvolto la Sig.ra K.S., ex dipendente della IdealCoop, con sede in Pomarance (PI), in qualità di addetta alla pulizie presso l’Istituto Falusi di Massa Marittima, rendono necessarie alcune precisazioni, anche per spiegare le ragioni di pubblico interesse sottostanti alla controversia.

La Sig.ra K.S. è seguita dal sindacato UILFpl Toscana Sud Est e dall’Avv. Giuliana Romualdi fin dal novembre 2020, quando le viene irrogata ingiustamente una sanzione disciplinare con la quale si intende far ricadere sulla dipendente la responsabilità per la mancata sorveglianza di un ospite dell’Istituto Falusi. La sanzione disciplinare decade perché la cooperativa non partecipa al procedimento disciplinare, ma a causa dell’ingiusta accusa e per le ripetute vessazioni messe in atto a suo danno da alcune colleghe, la Sig.ra K.S. inizia a soffrire di attacchi di panico.

Quando lo scorso maggio, al termine del periodo di malattia, la dipendente chiede di rientrare al lavoro e possibilmente di non essere messa in turno con le colleghe con cui si sono verificati sgradevoli episodi, la IdealCoop le comunica il suo trasferimento presso una diversa RSA con sede in Castelnuovo Val di Cecina, a 30 km di distanza da Massa Marittima, dove la dipendente risiede: in pratica la dipendente avrebbe dovuto affrontare tutti giorni un viaggio di 60 Km a fronte di uno stipendio di poco più di Euro 500, 00 mensili. A ciò si aggiungono gli attacchi di panico, di cui la Sig.ra K.S. continua a soffrire che non le permettono di guidare la macchina in sicurezza.

Le motivazioni del trasferimento vengono spiegate dal legale della IdealCoop nella richiesta di allontanamento della dipendente espressa da parte della committente, Istituto Falusi, A licenziamento avvenuto, la Sig.ra K.S. autorizza il suo avvocato e il sindacato UILFpl Toscana Sud Est a portare a conoscenza della stampa e quindi dell’opinione pubblica, l’ingiusta vicenda che l’ha vista protagonista e che si è conclusa con il suo licenziamento (e non con le sue dimissioni, come si è letto sul alcune testate).

E’ piuttosto evidente che si è voluto far ricadere sulla Sig.ra K.S. una serie di responsabilità che non competevano ad una addetta alle pulizie, fino a sacrificarla con il trasferimento e il successivo licenziamento della dipendete pur di assecondare le richieste dell’Istituto Falusi.

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