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Ulmi (Lega): “Ad un anno dalla risposta del Dottor D’Urso ad una mia interrogazione sulla radiologia al punto di primo soccorso a Follonica le cose, anziché tornare alla normalità sono peggiorante”

Redazione
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“E’ passato un anno dalla risposta ricevuta dall’assessorato alla salute per tramite del direttore generale della Asl Sud Est Dottor D’Urso, a una mia interrogazione in Regione su Follonica, e il problema della radiologia nel punto di primo soccorso, anziché tornare alla normalità pare essere addirittura peggiorato. Avevo espresso tutti i miei dubbi che oggi, alla luce di quanto emerso nel Consiglio Comunale della città del Golfo, la cui preoccupazione sull’argomento è unanime, sono diventate certezze”. Così il consigliere regionale della Lega e vicepresidente della Commissione Sanità Andrea Ulmi sulle problematiche della radiologia del primo soccorso della città costiera. “Il problema di Follonica – sostiene Ulmi- non è altro che una conseguenza delle politiche regionali che tendono a svuotare dei servizi i piccoli ospedali, come Massa Marittima, e le cui conseguenze si riversano sui vicini punti di primo soccorso che da questi dipendono. La conseguenza ulteriore è che i 4500 accessi che la radiologia di Follonica ha registrato nella prima metà del 2021, prima della razionalizzazione, o a questo punto direi del taglio, del servizio, vanno a riversarsi sul pronto soccorso di Massa Marittima, dove radiologia che, già registrava quella carenza di personale che aveva portato a ridurre le attività di Follonica, ne aveva registrati 13500. Tutto questo senza dimenticare i casi che, magari, si spostano su Grosseto”. Ulmi punta il dito contro la giunta regionale e le Asl. “Gli indirizzi dati dal Consiglio Regionale sui piccoli ospedali erano chiari – sostiene il consigliere della Lega- e lo stesso presidente Giani davanti al Ministro Speranza, e ovunque successivamente, aveva assicurato che questi non sarebbero stati toccati. Al momento invece continuiamo ad assistere ad un loro depotenziamento che si riversa, come nel caso di Follonica, su strutture di primo soccorso importanti per bacino di utenza. Ricordo ancora che nella risposta alla mia interrogazione il direttore D’Urso rassicurò che la riduzione delle attività di Follonica sarebbe stata solo temporanea poiché frutto di una sfortunata contingenza (mancanza logistica di professionisti, malattia…), in attesa dello scorrimento delle liste dei medici da assumere per Massa Marittima. Ad un anno di distanza, ed assistendo a quanto sta accadendo, mi domando cosa intenda la Asl per temporaneo. E’ evidente che nulla è più definitivo di ciò che viene venduto per temporaneo. Adesso ci sarà la ubriacatura mediatica del Pnrr, con la rivoluzione della medicina del territorio e le case di comunità, e comincerà lo scaricabarile su chi deve fare che cosa. Di fatto, però l’investimento vero che non è previsto nel Pnrr, se non marginalmente, è sul personale e la sensazione è che il processo di svuotamento dei servizi dei piccoli ospedali e delle strutture collegate, per la Regione a guida PD, sia irreversibile”.

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