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“UBI Venduntur Olera… e tanto altro ancora”

Redazione
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Il nuovo lavoro di ricerca di Gaetano Prisco, storico Direttore dell’Ufficio Studi dell’Amministrazione Provinciale, ha l’intento di far conoscere quali siano state le produzioni tipiche e le abitudini alimentari nella provincia e nella città di Grosseto durante il medioevo; si tratta del secondo volume del programma di approfondimento sulla vita dei grossetani tra 1200 e l’età medicea, preceduto da quello sull’immigrazione a Grosseto dal 1100 al 1300.

Ubi venduntur olera.. e tanto altro ancora“, per i tipi di Innocenti Editore, verrà presentato dall’Associazione Archeologica Maremmana in collaborazione con l’Archivio di Stato di Grosseto giovedì 27 ottobre alle ore 16 presso la sede di quest’ultimo, in piazza Socci, 3. Interverranno, oltre all’autore, la Direttrice dell’Archivio di Stato Eloisa Azzaro e la Presidente dell’Associazione Archeologica Maremmana Giuseppa Scollo Abeti Biagioli.

Qual è stata l’evoltuzione del gusto in Maremma? Cosa distingueva le tavole del popolo e quelle di signori e vescovi? Oltre a queste curiosità il testo illustra come fossero gestiti campi, saline, porti e pescaie, a sottolineare l’organizzazione del lavoro e del territorio che ha contraddistinto i secoli dal XIII al XVII. Non meno interessanti sono le leggi ed i regolamenti dei comuni in tema di apertura e decoro degli esercizi commerciali e di igiene degli alimenti, che permettono non solo di immedesimarsi nel contesto sociale dell’epoca, ma ci fa comprendere come il medioevo non fosse l’epoca oscura che siamo stati indotti a ritenere. Un esempio su tutti, per altro molto attuale, è la gestione delle carni “allupate” o “morticine”, cioè la possibilità o meno di vendere gli animali uccisi dai lupi o trovati morti. Non minore è stato il ruolo nell’alimentazione del medioevo di pesce, pane e cacio, abilmente trasformati dai nostri antenati in torte e pasticci; infine il vino, protagonista di un capitolo in cui Gaetano Prisco approfondisce le tecniche di produzione e le modalità di vendita.

L’ingresso è libero e gratuito.

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