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Gessi Rossi Venatori, preavviso di diniego per la cava di Pietratonda

Redazione
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Gessi Rossi a Pietratonda, la conferenza dei servizi

si conclude con il preavviso di diniego. L’azienda

avrà dieci giorni per le deduzioni prima della

decisione definitiva. Grisanti: “Si faccia rapidamente

un tavolo per trovare una soluzione alternativa”

Si chiude con un preavviso di diniego e con la possibilità, così come previsto dalla legge, per Accornero-Venator di presentare entro i prossimi dieci giorni eventuali nuove deduzioni, prima della riunione definitiva. Si chiude così la conferenza dei servizi sui gessi rossi a Pietratonda in cui sia il Comune di Campagnatico che la soprintendenza esprimono parere negativo alla soluzione della ex cava che si trova ai piedi di Monte Leoni. “Credo che la dicussione avesse ormai preso questa strada – afferma il sindaco di Campagnatico Luca Grisanti- anche se negli ultimi giorni questa vicenda ha avuto una grande esposizione mediatica con posizioni differenti dettate, però, non tanto da pareri tecnici, ma da motivazioni collegate al futuro dell’azienda, da una parte, e del sito di Pietratonda, dall’altra. Personalmente continuo a dire che saranno le valutazioni tecniche a dare la risposta definitiva che, ad oggi, con il preavviso di diniego sarebbe negativa”. Luca Grisanti, però, nel suo ruolo istituzionale si propone ancora una volta di far sedere tutte le componenti ad un tavolo per trovare una soluzione. “La conferenza dei servizi di oggi – afferma il primo cittadino di Campagnatico e Vicepresidente della Provincia- ci dice che il tempo scorre e lo fa rapidamente. Entro dieci giorni avremo la risposta su Pietratonda che, al momento, sarebbe di diniego dell’autorizzazione allo stoccaggio dei gessi rossi, per questo credo che il tavolo vada aperto al più presto per non farci trovare impreparati di fronte alla necessità di individuare una soluzione alternativa. Perché la Venator è una grande azienda del territorio che va salvaguardata e per farlo bisogna che tutte le parti si confrontino in maniera da trovare il sito che, per caratteristiche, sia il più idoneo ad ospitare i gessi rossi una volta giunta ad esaurimento la Cava di Montioni”.

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