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Toscana, assegnazioni case popolari. FDI Magliano: ‘Cancellare l’obbligo dei 5 anni di residenza in Italia è folle’

Redazione
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“L’Italia, – dicono Mirella Pastorelli, Doriana Melosini, Nadia Fedeli, FDI Magliano in Toscana – sta vivendo uno dei momenti più critici dal Dopoguerra. Questo, sarà, purtroppo, un periodo che passerà alla storia, dove molte famiglie che sono sul lastrico per la perdita del lavoro, non riescono a sopperire a tutto ciò che ruota intorno al bilancio familiare. Tra questi anche il costo per l’affitto che, se non pagato per tempo, potrebbe portare il proprietario dell’immobile a chiedere lo sfratto esecutivo. Drammi, che le famiglie vivono sulla loro pelle, e che dalla politica si aspettano risposte serie e immediate”.

“Vogliamo subito chiarire, – commentano da FDI Magliano –  che nulla abbiamo verso chi arriva legalmente da altri Paesi extraeuropei, però dobbiamo riconoscere che in questo particolare momento non possiamo risolvere anche i problemi altrui, avendone tantissimi dei nostri, facendo passare quest’ultimi in secondo, se non in terzo ordine. Il nostro gruppo ritiene doveroso fare un appello alla regione Toscana, nel verificare attraverso una indagine, quante famiglie necessiterebbero di una casa popolare, così da capire e inquadrare meglio il fenomeno”.

“Dinanzi a tali drammi, – spiegano Pastorelli, Melosini e Fedeli – non possiamo lasciare i nostri connazionali nella totale disperazione, con famiglie, dove sono presenti anche bambini piccoli, che perdono certezze e serenità. E’ un dovere morale della politica assicurare a chi vive nella precarietà, almeno un tetto dove poter vivere. A questo riguardo, la discussione politica dovrebbe essere spostata nel trovare i fondi per incrementare l’edilizia sociale, così da dare risposte soddisfacenti a chi chiede un tetto”.

“Fratelli d’Italia, – concludono Mirella Pastorelli, Doriana Melosini, Nadia Fedeli – si augura che la regione Toscana prenda atto di questo, e trovi il modo di investire le risorse del Recovery Plan sull’edilizia sociale e popolare, in modo da dare una casa e un pò di ossigeno a quelle famiglie che vivono nella disperazione. Non è certo che abolendo i 5 anni di residenza previsti per l’assegnazione delle case popolari che si risolvono i problemi”.

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