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Alla Cava di Roselle (GR) l’Assemblea di Legacoop Toscana: “Restituire piena dignità al lavoro”

Redazione
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Assemblea-Legacoop-Toscana

Un’occasione per avviare un dibattito su quale dovrà essere il nuovo modello di sviluppo della regione, anche alla luce della stagione che sta per aprirsi per gli investimenti, con il PNRR e la nuova programmazione europea, ma anche per riflettere sul ruolo del movimento cooperativo. Alla Cava di Roselle (GR) si è svolta ieri (giovedì 22 luglio) l’Assemblea generale dei delegati Legacoop Toscana, realtà che rappresenta circa 700 cooperative1.750.000 soci40mila dipendenti e un valore della produzione pari a circa 8 miliardi di euro. Un’assemblea di metà mandato, a poco più di due anni di distanza dall’ultima assemblea congressuale di Legacoop Toscana che aveva visto la conferma di Roberto Negrini alla presidenza. Presenti circa 200 persone tra delegati e invitati.“Il virus ha contagiato un sistema già malato, e alcune patologie si stanno aggravando: la disuguaglianza è aumentata, con la pandemia che ha colpito soprattutto alcune categorie, tra cui le donne, mentre la questione ambientale è rimasta intatta – ha detto il presidente di Legacoop Toscana Roberto Negrini -. Vorremmo che si aprisse un nuovo dibattito per una riflessione sul nostro modello di sviluppo, che non sia solo investimenti stranieri e rendita. Comunità locali, sostenibilità, economica, sociale e ambientale, sviluppo equilibrato con riduzione delle disuguaglianze”. Per Legacoop Toscana il movimento cooperativo deve avere la forza di proporsi come un modello alternativo, rimettendo al centro innanzitutto il lavoro e i lavoratori: “Le tensioni esplose nella logistica nei mesi scorsi hanno portato di nuovo alla ribalta il tema della legalità nelle filiere produttive e bene ha fatto il Governo a disporre l’aumento dei controlli da parte dell’INPS – ha evidenziato Negrini -. Ma bisogna iniziare a dire che molte volte il contratto collettivo nazionale non riesce a garantire condizioni dignitose ai lavoratori: logistica, pulizie, agricoltura; in questi settori lavorano tanti nuovi italiani che in questi mesi abbiamo visto protestare per le condizioni disumane in cui operano. Credo che una vera inclusione passi dal pieno riconoscimento dei diritti civili, ma senza una piena dignità del lavoro l’integrazione non ci sarà mai”.Gli interventi all’Assemblea
“Oggi dobbiamo ricostruire il tessuto economico e sociale del paese imparando dagli errori passati e accompagnando con intelligenza i cambiamenti in atto, dalla transizione verde a quella digitale, facendo in modo che rappresentino un progresso per tutti e non solo per alcuni – ha sottolineato l’europarlamentare Irene Tinagli -. Su questi fronti il mondo della cooperazione ha e avrà un ruolo fondamentale: promuovere un concetto di sviluppo e crescita improntato alla solidarietà, alla qualità del lavoro, e ancorato all’idea che l’emancipazione nasce dall’essere parte attiva di un processo di crescita collettiva, di progresso economico ma anche sociale e civile. Non ci può essere progresso se non costruito su questi tre assi, e su questo conto che potrà esserci una collaborazione proficua tra politica, istituzioni e mondo della cooperazione”.
“La cooperazione ha sempre rappresentato un elemento fondamentale della Toscana, con i suoi valori, la sua identità e la sua forza attrattiva, un modello virtuoso sia dal punto di vista economico che sociale. Certo, la cooperazione vive i suoi momenti di trasformazione, legati al cambiamento degli stili di vita 
– ha detto il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani -. Oggi, ad esempio, assistiamo ad una crescita importante delle cooperative di servizi, che svolgono un ruolo fondamentale in un rapporto di sussidiarietà con l’ente pubblico, che attribuisce alla cooperazione una funzione di impresa sociale, di cui oggi abbiamo profondamente bisogno, nell’offrire lavoro e prospettive di sviluppo. Senza dimenticare, per fare un altro esempio virtuoso, gli stili di vita in un’ottica di sviluppo sostenibile che propongono le cooperative di consumo, sia con la valorizzazione dei territori attraverso una logica di filiera corta, sia attraverso le iniziative culturali sociali che favoriscono il senso di comunità”.

“I segnali di ripresa che si stanno manifestando, insieme con il ritorno della fiducia di cittadini e imprese e la recente approvazione del PNRR da parte della Commissione Europea, rendono più concreta l’occasione irripetibile di imprimere una svolta epocale al Paese che per noi significa ricostruirlo nel segno di un modello di sviluppo più inclusivo, rispettoso dei diritti di chi lavora e sostenibile sotto il profilo ambientale, economico e sociale – ha affermato il presidente di Legacoop Mauro Lusetti -. Per dare un futuro migliore al nostro Paese occorre risolvere i suoi problemi strutturali, a partire dai divari territoriali e dalle fratture sociali che la pandemia ha approfondito, evidenziando i limiti di uno Stato che non è in grado, da solo, di rispondere alle nuove emergenze. Vanno perciò rafforzate politiche di partnership tra pubblico e privato per valorizzare l’apporto di tutte le competenze e delle forze economiche e sociali, in particolare di quelle, come le cooperative, radicate nel territorio, capaci di sviluppare relazioni di comunità e di perseguire finalità sociali puntando su protagonismo e autorganizzazione economica e sociale dei cittadini”.Un albero di ulivo in memoria di Lorenzo Orsetti
A conclusione dell’assemblea è stato piantato alla Cava di Roselle un albero di ulivo in memoria di Lorenzo Orsetti, il giovane fiorentino morto due anni fa in Siria, dov’era andato per combattere l’Isis a fianco del popolo curdo. Legacoop Toscana ha deciso di sostenere l’Associazione Lorenzo Orsetti Orso Tekoser a partire dallo scorso dicembre acquistando 100 copie del cd HER DEM AMADE ME e ha poi acquistato 1000 copie del libro “ORSO, Scritti dalla Siria del Nord Est”, curato dal padre di Lorenzo, Alessandro Orsetti, che da ottobre saranno donati alle scuole superiori della Toscana che lo vorranno ricevere. I proventi della vendita del cd e del libro saranno devoluti alla realizzazione di un ambulatorio pediatrico a Kobane, che verrà intitolato a Lorenzo Orsetti. “Ringraziamo Legacoop Toscana per questo ulteriore gesto che aiuta a mantenere vivo il ricordo di Lorenzo – afferma Alessandro Orsetti – Che il primo albero per nostro figlio Lorenzo e per la lotta del popolo Kurdo sia posto in questo luogo ci emoziona. Siamo orgogliosi che il libro che raccoglie gli scritti di Lorenzo venga donato da Legacoop Toscana alle scuole della Toscana, per far conoscere anche ai più giovani la sua storia. Pensiamo che questo possa stimolare la riscoperta di quei valori come la libertà, la democrazia reale, la solidarietà, l’uguaglianza, valori che sono il fondamento del nostro vivere insieme e che possa sostenere il popolo curdo in questa lotta così difficile”.
I numeri di Legacoop ToscanaL’Area del Consumo di Legacoop Toscana conta 51 cooperative, per un totale di 13.500 dipendenti e un valore della produzione pari 3.600.000.000 euro; nell’Area Dettaglianti sono 2 le cooperative per un totale di 2mila dipendenti e valore della produzione pari a 2.800.000.000; all’Area Produzione e Servizi appartengono 225 cooperative, per un totale di 9.800 dipendenti e valore della produzione pari a 800.000.000, mentre l’Area Welfare comprende 151 cooperative, per un totale di 12.500 dipendenti e valore della produzione pari a 400.000.000 euro. Ci sono poi l’Area Agricoltura e pesca con 100 cooperative, che occupano 1.500 dipendenti e valore della produzione pari a 350.000.000 euro e l’Area Culturmedia a cui afferiscono 70 cooperative per un totale di 500 dipendenti e valore della produzione di 20.000.000 euro.

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