Quantcast

Emanuele Perugini: “Basta con la politica del selfie!”

Redazione
3 Min Read
emanuele-perugini

“In questi primi mesi di campagna elettorale ho avuto modo di confrontarmi con un aspetto della politica locale che prima non avevo così chiaro: l’amministrazione comunale non sembra interessata a risolvere i problemi dei cittadini, quanto a condividerli, soprattutto sui social, facebook in primis”.

Così Emanuele Perugini, candidato a sindaco per il Polo Civico per Grosseto commenta la scelta dell’amministrazione comunale: “Più problemi più post, più post più like e con essi maggiore fidelizzazione del “cliente”, politicamente parlando. L’impegno concreto viene surrogato dai like, con eletti trasformati in eterni candidati, sempre alla ricerca del consenso quotidiano, che spesso battibeccano su temi che meriterebbero di essere affrontati in maniera più seria e più concreta. Che sia un modello che non funziona è di tutta evidenza: se dopo cinque anni alla guida di una città proponi di affrontare problemi spinosi come la sicurezza sociale col “confronto con le parti sociali” significa che non hai soluzioni da proporre (o almeno spero, perché non avere chiara la situazione sarebbe ancora più grave)”.

“Non è ovviamente che l’intero operato dell’amministrazione comunale sia censurabile, ma è evidente l’incapacità di mantenere l’attenzione sui temi concreti a tutto vantaggio di quelli futili ma in grado di catturare l’attenzione – continua Perugini – I problemi per la politica del selfie sono una risorsa, un’occasione per apparire, per presentarsi dalla parte dei cittadini, ed in questa rincorsa al banale anche interventi risibili ma immediati come una buca tappata, specialmente se correlati a fatti di cronaca, diventano motivo di vanto. Non è che ci si potesse aspettare una politica di alto profilo da chi nel 2017 pensava di combattere il degrado rimuovendo le panchine che saltuariamente ospitavano persone emarginate, ma questo continuo scadere, questo continuo affogare i cittadini in un mare di chiacchiere, complice anche una campagna elettorale “estiva” distratta, contribuisce a svilire il vero tema del dibattito che dovrebbe animare il confronto fra i candidati a sindaco, ovvero come si immaginano la Grosseto del futuro, quali interventi intendono porre in essere per puntare a realizzare la loro idea”.

“Io per esempio credo che nell’immediato sia necessario aumentare il controllo del territorio, anche serale, e penso che un sindaco debba naturalmente guardare in primo luogo alla polizia municipale, meglio se adeguatamente potenziata con elementi giovani in grado di sostenere il loro ruolo anche fisicamente – conclude Perugini – però nel lungo periodo la questione può essere risolta solo ricostruendo quel tessuto e quella coesione sociale che oggi latitano. Dunque basta ai quartieri dormitorio privi di servizi, basta al consumo di suolo che sta spopolando il centro cittadino, si a parchi e infrastrutture che favoriscano l’aggregazione sociale e la presa di coscienza dei giovani.

Ma questi concetti nei selfie non ci stanno”.

Share This Article
Leave a comment

Rispondi