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Marzia Maestrello della lista Polo Civico per Grosseto: “Cittadini,territorio, comune, scuole. Quali relazioni?”

Redazione
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Il comune è il “padrone di casa” delle scuole italiane del primo ciclo di istruzione, mentre per le scuole del secondo ciclo invece la provincia.

“Le amministrazioni locali compartecipano in maniera rilevante alla spesa per l’istruzione di ogni comune/provincia – spiega Marzia Maestrello , candidata al consiglio comunale con – ma spesso non vengono percepite dalle famiglie come interlocutrici in materia. I dirigenti scolastici hanno a che fare abitualmente con funzionari, dirigenti, assessori e sindaci dei loro enti locali di riferimento, in un rapporto che vede gli uni e gli altri in prima linea, seppure con responsabilità e oneri differenti, nel far fronte ai bisogni di studenti, docenti e genitori”.

Secondo la lista “Polo Civico per Grosseto” che sostiene il candidato sindaco Emanuele Perugini, i comuni dovrebbero essere vicini alle scuole e non solo per gli interventi edilizi, o per progetti di riqualificazione degli edifici e degli ambienti verdi, puntando all’autonomia energetica o alla minimizzazione della spesa per l’approvvigionamento di gas, elettricità ed acqua, ma anche per il diritto allo studio e la progettualità.

“Esiste il problema delle poche risorse, ma gli amministratori dovrebbero sentire l’esigenza di

essere accanto alle proprie scuole perché luoghi fondamentali per la comunità e quindi si rende necessario riflettere insieme per individuare le vere priorità e pianificare nel tempo le risposte migliori – prosegue la candidata- Avendo idee e progetti, si possono cercare insieme finanziamenti, anche con le nuove forme di ricerca fondi”.

Il futuro della scuola dovrebbe essere pianificato insieme dall’amministrazione comunale e amministrazione scolastica, elaborando strategie che consentano di leggere i bisogni e trovare risposte. Il rapporto tra queste due realtà funziona bene se vi è un reale dialogo nel rispetto delle differenze di ruolo e di funzione ma, nel contempo, sviluppando la capacità di co progettare interventi e strategie a favore dei bambini, ragazzi e delle famiglie.

“Spesso a livello mediatico emergono situazioni problematiche (mense, gestione della disabilità, problemi di edilizia scolastica) e questo succede perché dirigenti e assessori non si sentono partner di una impresa condivisa – spiega Marzia Maestrello – Ad esempio la mensa è un servizio comunale e fa anche parte, a tutti gli effetti, delle attività della scuola. Le regole che governano questa attività devono essere condivise e pensate come occasioni di educazione alla cittadinanza. Bisogna essere convinti che si sta dalla stessa parte della barricata, insieme per un servizio di promozione dello sviluppo sociale, culturale ed economico della comunità locale”.

“L’amministrazione comunale dovrebbe conoscere le scelte delle scuole e su questa base costruire le politiche di sviluppo territoriale: politiche dell’inclusione, dell’orientamento, dell’alternanza scuola-lavoro che la scuola da sola non può attuare perché serve una rete – conclude la candidata – Le reti funzionano dove c’è collaborazione, cooperazione autentica sui problemi che via via emergono. La scuola ha il compito di trasmettere il senso delle istituzioni, non solo agli studenti

ma all’intera utenza, attraverso le attività nell’ambito di cittadinanza e costituzione o la rendicontazione sociale; il comune non può limitare la propria azione nel campo dell’istruzione alla gestione delle risorse, ma deve rendere tale intervento comprensibile e condiviso, non solo nei confronti della cittadinanza, ma anche di chi lavora nella scuola. Solo così si promuove la cultura e si formano i cittadini attivi di domani”.

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