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Il Marraccini torna all’asta. De Martis: una proposta con Comune, imprese e cittadini per il rilancio dell’ex cinema

Redazione
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Il Marraccini torna all’asta. Il prossimo 28 settembre saranno aperte le buste e scopriremo se il vecchio cinema avrà la chance di una nuova vita. La sensazione è che l’asta andrà ancora una volta deserta, ragione in più per aprire fin d’ora una discussione sul futuro del Marraccini, su come restituirlo alla città. Diversamente continuerà a rimanere simbolo del degrado del centro storico, ridotto a fare da sfondo a cassonetti costantemente ricolmi di spazzatura per le foto ricordo dei turisti.

Interviene così Carlo De Martis, coordinatore e candidato della lista Grosseto Città Aperta, a sostegno di Leonardo Culicchi.

L’acquisto da parte del Comune sarebbe possibile: dopo anni di aste andate deserte, da un valore di stima di oltre due milioni il prezzo è sceso fino a novecentoventimila euro, e potrebbe ribassarsi ulteriormente.

Non basta però comprare i muri se non si ha un progetto, come quattro anni fa la giunta aveva cercato di fare attraverso un (fallimentare) tentativo di permuta. Innanzitutto perché oltre ai soldi per l’acquisto occorre mettere in conto ingenti spese di ripristino, che il perito del tribunale ha indicato in circa millecinquecento euro al metro quadro.

In secondo luogo perché il Marraccini ha una straordinaria valenza identitaria e collettiva, è a tutti gli effetti un ‘bene comune’, e una sua rigenerazione impone un coinvolgimento della comunità – cittadini, operatori del terzo settore, imprese – attraverso un processo partecipativo. Ciò consentirebbe anche di reperire le necessarie risorse economiche attivando un progetto di innovazione a impatto sociale, capace di attrarre investimenti privati garantendone una remunerazione. Un esempio in questo senso è il progetto dell’associazione LU.C.I., promossa da Caritas Grosseto, Fondazione Etica, Regione Toscana, Confindustria Toscana Sud e Tv9, che ha permesso di rigenerare un immobile in disuso all’Enaoli trasformandolo in un luogo dove si fa impresa, cultura e socialità.

Certo – afferma De Martis – sarebbe stato tutto più semplice se Vivarelli Colonna ed il suo assessore all’urbanistica, se solo si fossero attivati per tempo, non si fossero fatti sfuggire la gran parte dei milioni di euro che lo Stato aveva messo a disposizione per la rigenerazione urbana con il Programma per la qualità dell’abitare, il cosiddetto Pinqua.

Ma tant’è, il danno ormai è fatto e bisogna pensare al futuro, e noi di Grosseto Città Aperta crediamo che il futuro del centro storico e delle Mura passi proprio dalla rinascita del Marraccini.

D’altronde il Marraccini accanto alle sue criticità può vantare anche grandissime potenzialità. La scheda urbanistica già vi prevede la realizzazione di un auditorium, di spazi per attività espositive e museali, ed ancora di una galleria commerciale e di un centro direzionale. Gli stessi progetti elaborati dai tecnici della proprietà lasciano intravedere prospettive di estremo interesse.

Si aggiunga che proprio in questi mesi è in corso l’elaborazione del Piano operativo (il vecchio Regolamento urbanistico), e dunque quale migliore occasione per discutere della futura destinazione del vecchio cinema Marraccini? Per restituirlo, finalmente, alla sua funzione sociale ed alla sua città.

Carlo De Martis, Coordinatore e candidato di ‘Grosseto Città Aperta’

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