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L’ANPI dice no a Balbo. Ad Orbetello la toponomastica non sia strumento di riabilitazione del fascismo

Redazione
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Nell’anno in cui incombe il drammatico centenario della “marcia su Roma”, guidata dal quadrumvirato fascista composto da Italo Balbo, Michele Bianchi, Emilio De Bono e Cesare Maria De Vecchi ed utilizzata a fini eversivi da Mussolini per ottenere da Vittorio Emanuele III l’incarico di formare il governo, l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia è costretta a constatare, nuovamente, come per alcuni amministratori la toponomastica sia divenuta la valvola di sfogo prediletta per esercitare liberamente un discutibile e confuso spirito revisionista. Questa volta è il caso di Orbetello, città dall’importante e documentata storia che già cinque anni fa vide l’organizzazione politica “Fiamma Tricolore” raccogliere firme per intitolare una strada ad Italo Balbo, sin dal 1921 segretario del Fascio di Ferrara, organizzatore e comandante dello squadrismo agrario finanziato dai proprietari terrieri, e dal 1923 componente del gran consiglio del fascismo e comandante generale della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale.
«Una proposta certamente non nuova – ricorda Luciano G. Calì, presidente del Comitato Provinciale dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia – dato che più volte nel recente passato erano circolate petizioni e raccolte di firme a favore del gerarca Italo Balbo. Scoprire, tuttavia, che persino il primo cittadino è personalmente impegnato nel sostenere l’inserimento nella toponomastica comunale di un fascista della prima ora, lascia davvero stupefatti. Parafrasando Gramsci potremmo essere indotti a pensare che la storia insegna ma che, ancora una volta, non sembra avere scolari all’interno della Giunta della città di Orbetello».
Per l’ANPI è pertanto inaccettabile la provocazione annunciata dal gruppo consiliare “Patto per il Futuro”, in stretta sintonia con il sindaco Casamenti, che riguarda la mozione per intitolare il Parco dell’ex Idroscalo ad “Italo Balbo Aviatore”. Un chiaro tentativo per aprire la via alla riabilitazione del ventennio fascista e dei suoi protagonisti, provando a trasformare in eroi personaggi come Balbo, comandante di una efferata spedizione punitiva contro operai ed abitanti del quartiere San Lorenzo che avevano provato a respingere i fascisti al tempo della marcia su Roma. Assalto che causò 13 vittime ed oltre 200 feriti tra i cittadini romani.
E’ inoltre utile rammentare che ogni proposta di intitolazione di un luogo pubblico o aperto al pubblico è soggetta al nulla osta prefettizio, e deve essere accompagnata da una relazione che illustri la biografia della persona che si intende ricordare: «L’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, rimarcando l’urgenza di un doveroso ripensamento da parte dell’amministrazione – conclude il Presidente del Comitato Provinciale “Norma Parenti” – fa appello alle cittadine ed ai cittadini, alle associazioni locali ed alle forze politiche e sindacali, affinché intervengano per opporsi a quello che si configura come un oltraggio alla coscienza morale e civile, nonché un grave danno d’immagine per l’intera comunità di Orbetello. L’ANPI, nel caso in cui il comune dovesse persistere, è determinata a chiedere alle istituzioni, a partire dall’autorità prefettizia, il rispetto dei principi e dei valori della Costituzione che ha le sue radici nella Resistenza, attraverso il rispetto e l’applicazione della legge Scelba che punisce l’apologia del fascismo che, ai sensi dell’articolo 4, si configura anche quando si esalta un esponente del regime fascista come nel caso del gerarca Italo Balbo».

COMITATO PROVINCIALE ANPI GROSSETO “NORMA PARENTI”

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