La mostra dell’artista senese inaugura sabato 2 aprile e c’è tempo fino al 21 aprile per ammirare queste fotografie-non fotografie: l’autore propone una ricerca con scatti rielaborati digitalmente secondo il ritmo, la tonalità e il ‘contrappunto’ che caratterizzano il suo personalissimo stile.
Di Blasi si esprime attraverso un’arte pittorico-grafica in cui la fotografia perde la sua funzione rappresentativa della realtà e si fa immagine artistica.
La sua ricerca fa prendere forma a opere dallo stile riconoscibile e privo di superflui dettagli realistici, ma il pensiero sotteso è che il compito dell’artista è quello di rendere visibile e di indagare gli aspetti dell’ambiente, anche se filtrati dalla propria sensibilità.
Sono, dunque, immagini da vedere e non da descrivere: sono immagini fotografiche sapientemente manipolate con strumenti digitali, così da creare un nuovo insieme visivo che si basa su sistemi di riconoscimento fondati sulle nostre certezze percettive.
In Di Blasi convivono due forme artistiche: la musica e la fotografia, due forme espressive diverse, immediate e fortemente comunicative. E nei suoi lavori appaiono talmente complementari che è quasi impossibile immaginarle indipendenti l’una dall’ altra.
contrappunto s. m. [comp. di contra– e punto2, dalla locuz. lat. mediev. ponere punctum contra punctum «segnare nota contro nota»]. – 1. a. In musica, arte di combinare con una data melodia (detta canto dato) una o più melodie contemporanee, vocali o strumentali, più o meno autonome (che si dicono anch’esse contrappunti rispetto al canto dato); (Vocabolario Treccani)
