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Tari. FDI Zona Nord, ‘Non è oro tutto quello che luccica’

Redazione
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“In alcuni comuni della zona nord della provincia, come ad esempio quello di Massa Marittima, si vocifera risparmi per famiglie e imprese del centro storico e non solo, che andrebbero dai 10 ai 50 euro annui, quando, viste le ultime lamentele, così proprio non sembrerebbe che sia andata”, è quanto affermano Agostino Ottaviani, presidente circolo Fratelli d’Italia zona Nord e Danilo Baietti, del direttivo provinciale FDI Grosseto.

“La realtà purtroppo in molte circostanze è ben altra. – commentano Ottaviani e Baietti – In special modo per l’imprese che si sono viste recapitare cartelle lievitate talvolta anche di oltre 1.000 euro e comunque quasi tutte con incrementi che in certi casi sfiorano il 300%”.

“Fortunatamente, – proseguono i due esponenti di FDI – la popolazione non è cieca, e si ricorda perfettamente che lo scorso anno era stato applicato un aumento per ‘sterilizzare’ il bonus covid voluto dal governo. Peccato, però, è che per quest’anno tale aumento sia rimasto. Già, infatti, il comune della città del Balestro si è dimenticato che oltre a questo balzello della Tari che grava su famiglie e sulle tante piccole imprese, quest’ultime quasi tutte a conduzione familiare, che benzina e gasolio, specie quello agricolo è più che raddoppiato. Stessa sorte per la corrente elettrica, per non parlare poi del costo delle sementi, e sorvolando sulla siccità che ha compromesso i raccolti. Molti cittadini e piccole imprese che gravitano nelle campagne attorno a Massa Marittima, si vedono costrette ancora oggi, vista la carenza di cassonetti, a portare i sacchi con la spazzatura in macchina per chilometri prima di incontrare un cassonetto, quando per questo “servizio”, che è mancante, pagano migliaia di euro”.

“Ad esempio, – precisano Ottaviani e Baietti – per le piccole imprese agrituristiche, stando a quanto riportato sulla stampa, per il comune quest’ultime avrebbero una produzione maggiore di rifiuti. Peccato, però, che sfugga all’amministrazione Giuntini che le attività agrituristiche svolgono nella quasi totalità, la loro attività solo nei 3-4 mesi estivi, mentre per il restante periodo, sono abitate da un solo nucleo familiare”.

“Quindi, – concludono – non è oro tutto quello che luccica, o si crede di far luccicare. I cittadini e le imprese massetane sono stanchi di una gestione amministrativa priva di programmazione e lungimiranza, che naviga a vista, sulla pelle e soprattutto frugando nelle tasche di famiglie e attività commerciali”.  

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