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“Caro-energia”: per Uscita di Sicurezza i costi delle utenze sono aumentati di quasi cinque volte

Redazione
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A causa del “caro-energia” i costi per le utenze sono aumentati, per la cooperativa Uscita di Sicurezza di quasi cinque volte. Ammonta a 46mila 680 euro, infatti, la cifra spesa nel mese di agosto 2022, contro i 9mila 970 dello stesso periodo nel 2021. “Una situazione che, a lungo andare, sarà insostenibile”, commenta il presidente Luca Terrosi.

Ad incidere maggiormente sul prezzo pagato sono i costi per le strutture residenziali, prima tra tutte la Rsa “Costa d’argento” di Orbetello che è passata dai 5mila euro dell’agosto 2021 ai 19mila di quest’anno, con un aumento del 272%; ma la situazione non è migliore se si valutano gli altri centri di costo della cooperativa: i centri di aggregazione e diurni, come il Doposcuola di Grosseto, hanno visto un aumento del 197%, mentre i punti ristoro (La casa dell’hockey di via Mercurio, i Buongustai di viale Europa, la Cava di Roselle e Hottimo e Sala Eden sulle Mura Medicee) hanno registrato un aumento medio di oltre il 100%.

“La nostra cooperativa – commenta il presidente Luca Terrosi – ha avuto, finora, un bilancio solido che ci ha permesso di far fronte a questi aumenti del tutto spropositati. Ma sul lungo periodo questo ci metterà in forte difficoltà, anche perché vorremmo evitare di addebitare i maggiori costi ai nostri clienti privati e questo senza considerare che, per i servizi in appalto, la cifra erogata dal committente è stabilita in partenza e non può quindi essere aumentata.  Chiediamo che il nuovo Governo si impegni per trovare soluzioni concrete che non siano semplici contributi una tantum: con la contribuzione una tantum, infatti, fare bilanci preventivi è impossibile e questo si assomma al fatto che i contributi dati risultano semplici palliativi. In caso contrario, tra le aziende che rischiano la chiusura sarà necessario computare anche le tante realtà del Terzo settore e le imprese sociali che gestiscono servizi alla persona e che danno, quindi, risposte ai bisogni di centinaia di famiglie, oltre che lavoro ai propri soci. Pur non avendo una soluzione semplice da proporre, crediamo che sia arrivato il momento di fare scelte coraggiose e definitive, nell’interesse della tenuta economica e sociale del nostro Paese”. 

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