La Presidente del comitato pastori d’Italia, Mirella Pastorelli , stamani è stata svegliata da una pessima telefonata di un allevatore , il quale in mezzo alla disperazione ha chiesto alla presidente di recarsi subito presso la sua azienda per verificare con i propri occhi quello che il lupo aveva combinato al suo gregge .
La presidente si è precipitata all’azienda di Luigi ed è rimasta sgomenta dinanzi alla tragedia che ha visto sotto i suoi occhi . Una moltitudine di pecore morte , agnellini lacerati uno scempio difficile da descrivere per il dolore inflitto al l’allevatore che dal nulla ha costruito una azienda all’avanguardia con reti antilupo e cani da guardia , ma nonostante tutti i sistemi di sicurezza non sono serviti per salvare il patrimonio di Farina .
L’allevatore in mezzo a tanta disperazione dichiara che getta la spugna , un allevatore che ha sempre lottato in modo civile e democratico per i diritti suoi e di tutta la categoria . Oggi vedersi annullare parte del suo reddito dopo tanti sacrifici non lo tollera ed esprime tanta amarezza verso le istituzioni che ogni volta ricevono gli allevatori , ma poi le richieste e le promesse finiscono in un cassetto.
Il comitato chiede interventi urgenti e risolutivi colpiti da predazione , dichiara la Presidente . Si sente parlare di convivenza tra la presenza di predatori e pastorizia , un’utopia , ma se i detentori della verità come spiegano queste stragi ? Chiediamo nuovamente all’assessore all’agricoltura Stefania Saccardi che affronti seriamente questo problema e prenda in considerazione le richieste del Comitato , composto da allevatori che ogni giorno devono lottare per la propria sopravvivenza e del proprio gregge . Vogliamo soluzioni serie e fondate ormai siamo invasi da predatori , se il numero di tale specie ha raggiunto un numero soddisfacente venga ridotto il numero e allontanato dalle zone vocate alla pastorizia , le misure antilupo : reti , cani non risolvono più il problema … basta con questi spot pubblicitari inoltre non bastano gli indennizzi , basta con l’assistenzialismo servono interventi decisivi per evitare che gli allevatori abbandonino il loro lavoro con le conseguenze inevitabili di fenomeni di dissesto idrogeologico, perdita di posti di lavoro e prodotti di alta qualità .