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Bonus edilizia, Cna contraria all’obbligo di qualificazione Soa

Redazione
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Cna è fortemente contraria all’introduzione dell’obbligo della qualificazione Soa (Società organismo di attestazione) per le imprese che effettuano lavori legati ai bonus dell’edilizia. In alcuni emendamenti presentati da più gruppi parlamentari e segnalati come prioritari al decreto “Ucraina” all’esame del Senato, si richiede appunto questa estensione nell’ambito di applicazione delle Soa.
La Soa è un documento che dimostra i requisiti economico-organizzativi dell’impresa e dimostra il rispetto delle norme Uni En Iso 9000.
“Se questo requisito diventasse necessario – spiega Anna Rita Bramerini, direttore di Cna Grosseto – sarebbe in evidente contraddizione con l’orientamento di semplificare le procedure e ridurre gli adempimenti a carico delle imprese, più volte ribadito da Governo e Parlamento”. Secondo Cna gli unici effetti concreti dell’estensione di questa qualificazione sono quelli di escludere dal mercato delle lavorazioni edilizie circa l’80% delle imprese italiane, comportare maggiori oneri a carico delle imprese, aumentare il giro d’affari per le società autorizzate al rilascio della Soa e penalizzare i cittadini.
“Inoltre, le continue modifiche al funzionamento dei bonus edilizi generano la paralisi del mercato – aggiunge Bramerini – come evidenziano i recenti interventi sui criteri e le modalità per la cessione dei crediti”. L’obbligo di questa qualificazione altera in modo ingiusto i meccanismi del libero mercato “… poiché introduce ex-lege una pericolosa restrizione dell’offerta nel mercato delle riqualificazione del patrimonio immobiliare”.
Cna sottolinea anche che le Soa non rappresentano lo strumento per arginare episodi di frodi o imbrogli. “Per questi motivi – conclude Bramerini – chiediamo a Governo e Parlamento di non procedere all’estensione di questo obbligo e permettere alle piccole e medie imprese italiane, che sono la forza della nostra economia, di continuare ad operare anche nel settore dei bonus”.

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